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Gazzetta del Mezzogiorno-La Cgil: non ci piace la riforma Moratti per i licei artistico e musicale

IL CONVEGNO Ne ha parlato ieri il sindacato in due distinti momenti La Cgil: non ci piace la riforma Moratti per i licei artistico e musicale La musica e l'arte. O meglio, i percorsi ...

27/05/2005
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La Gazzetta del Mezzogiorno

IL CONVEGNO Ne ha parlato ieri il sindacato in due distinti momenti

La Cgil: non ci piace la riforma Moratti per i licei artistico e musicale

La musica e l'arte. O meglio, i percorsi di istruzione musicale e artistica ieri al centro del dibattito in due seminari di studio e approfondimento organizzati dalla Flc (lavoratori della conoscenza) della Cgil e svoltisi in due distinti momenti e "location". Il primo momento al mattino, presso il Centro congressi Subfor, per parlare di riforma degli studi musicali, il secondo nel pomeriggio a Grottaglie, presso il Castello Episcopio, per parlare invece di riforma degli studi artistici. Due temi scottanti vista la previsione della riforma Moratti di istituire il liceo musicale e di riformare il liceo artistico nell'ambito dell'istruzione superiore. Il tutto con una serie di problemi, incertezze, contestazioni. A discuterne due dirigenti sindacali della Flc Cgil nazionale, Paola Poggi, coordinatrice nazionale del settore Afam (Alta cultura artistica e musicale) e Pino Patroncini, responsabile per la scuola secondaria superiore. Intervenuti anche Anna Cammalleri, provveditore agli Studi, Alfengo Carducci per conto del presidente della Provincia, Gianni Florido, il sindaco di Grottaglie, Raffaele Bagnardi, gli assessori provinciale alla Pubblica istruzione, Vinci, e del Comune di Grottaglie, Patrono, il maestro Lorenzo Fico, direttore del liceo musicale "Paisiello" di Taranto. Nel campo dell'istruzione musicale - è quanto emerso ancora ieri - le proposte del ministro non chiariscono la stretta continuità che deve esserci tra i vari segmenti formativi (scuola media, superiore e Istituti di alta cultura musicale), quali siano le figure professionali deputate e quali le competenze dei docenti. Considerazioni, queste, che non intendono disperdere il ruolo dell'educazione musicale e, soprattutto, vorrebbero far sì che l'istruzione musicale diventi diffusa e praticata fin dalla più tenera età, come avviene ormai da tempo in diversi Paesi europei. Nel campo dell'istruzione artistica, invece, molte sono le riserve sul destino del liceo artistico e dell'istituto d'arte. Il ministero propone per il liceo l'istituzione di tre indirizzi: a) arti figurative; b) architettura, design, ambiente; c) audiovisivo, multimedia, scenografia. Scompare, cioè, l'ambito della conoscenza e tutela dei beni culturali, uno dei tratti distintivi della sperimentazione "Michelangelo", peraltro in un Paese che possiede il più consistente patrimonio storico-artistico del mondo. Inoltre, l'istituto d'arte, una importante presenza proprio nel territorio tarantino, scompare per lasciare il posto, forse, a improbabili corsi di formazione professionale regionali. M.R.G.

27/05/2005


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