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Gazzetta del MEzzogiorno-Brindisi-La riforma scolastica discrimina i professionali

Lettera al ministro Moratti La riforma scolastica discrimina i professionali Vogliamo segnalare una "notizia" importante, che forse sta passando troppo inosservata tra la gente: la ri...

28/04/2005
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Lettera al ministro Moratti

La riforma scolastica discrimina i professionali

Vogliamo segnalare una "notizia" importante, che forse sta passando troppo inosservata tra la gente: la riforma della scuola superiore che il ministro Moratti sta realizzando sembra proprio che ce l'abbia coi professionali... Può una riforma far decidere ad un ragazzo di tredici anni se deve continuare a studiare o prepararsi, subito, ad entrare nel mondo del lavoro, tramite i corsi di formazione professionale? È quello che prevede la proposta del Ministro. Addirittura le nostre scuole perdono il quinto anno, che diventa facoltativo e quindi non possiamo iscriverci a nessuno corso universitario. Non è discriminazione questa? La nostra scuola è stata per tanti anni una scuola polo, per tanti progetti che riguardavano gli operatori sociali e turistici e quelli della moda. Provate a chiedere in Puglia quanti conoscono le attività svolte all'interno della nostra scuola: animazione per gli anziani, i diversamente abili, i bambini negli ospedali, le attività di lettura del libro e del giornale, attività teatrali, servizi di accoglienza turistica, di creazione di abiti per cerimonie, etc. Vi sembra che siamo presuntuosi? Noi non lo crediamo, solo che da qualche anno, per effetto di questa "benedetta" riforma e del passaggio dei professionali alle Regioni, a noi non arrivano più soldi sufficienti! Non possiamo più fare le belle attività fuori dalle ore del mattino, che facevamo prima; i nostri stage presso le aziende, che sono obbligatori, dobbiamo farli "al risparmio" e a volte ci sentiamo proprio sconfortati. I professionali non servono più, Ministro? Non ci resta che piangere? La redazione

27/04/2005


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