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Gazzetta del MEzzogiorbo-Per pagella una fotocopia

scuola Effetti della riforma: ogni istituto in autonomia elabora e stampa a proprie spese la scheda Per pagella una fotocopia Modelli scaricati da internet e adattati: pochi i fondi disponibil...

10/02/2005
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scuola Effetti della riforma: ogni istituto in autonomia elabora e stampa a proprie spese la scheda

Per pagella una fotocopia

Modelli scaricati da internet e adattati: pochi i fondi disponibili

Pagelle-fai-da-te. Nella maggioranza dei casi, modelli scaricati da internet e fotocopiati su fogli formato A4. Vanno in pensione le schede di valutazione uguali in tutt'Italia, stampate dal Poligrafico dello Stato e "donate" alle scuole. Nell'arco di una settimana o al massimo dieci giorni, docenti e capi d'istituto consegneranno alle famiglie i modelli personalizzati, ideati e prodotti dai consigli di circolo o d'istituto. Se magari parlare di emergenza è esagerato, si può affermare però che la scuola è chiamata ancora una volta a rimboccarsi le maniche e fare appello a tutte le risorse, economiche - poche - e di buona volontà - molte - per informare genitori e studenti dei traguardi raggiunti dagli scolari. Compito non facile: il budget si fa giorno dopo giorno sempre più risicato, la carta costa e la fotocopiatrice, che in tempi di tagli si sostituisce all'istituto Poligrafico, ogni tanto fa i capricci. Giuseppina Boccasile, direttrice della primaria (elementare) "Mazzini", racconta: "Abbiamo facoltà di avvalerci delle schede stampate dal Poligrafico, ma a pagamento. Abbiamo preferito rivolgerci ad un centro tipografico di Bari, dal momento che ci sono possibilità di risparmio". La Boccasile contesta l'utilità della scheda: "Con la legge di riforma è stato introdotto il portfolio delle competenze, la carta d'identità dell'alunno che è sia uno strumento di valutazione della carriera scolastica che di orientamento". Solitamente è scritto a tre mani. Spiega il direttore del circolo didattico "Poggiofranco", Vittorio Nigro: "Una parte è compilata dal bambino, un'altra dai docenti, l'ultima dai genitori convocati a scuola". Un modo per coinvolgere nel percorso di crescita le famiglie, invitate ad esprime giudizi e suggerire eventuali correttivi al fine di potenziare il bagaglio di conoscenze dello scolaro. Nota dolente: pure il portfolio, come la pagella, è a carico della scuola. Insomma, autonomia sì ma senza moneta. La dirigente del circolo didattico "De Amicis", Francesca Cembalaio, fa due conti: "Abbiamo speso all'incirca 300 euro per far stampare le schede. A questi vanno aggiunti i costi del portfolio". Non dissimile il modo di operare adottato dai presidi della media. Sono stati apportati correttivi al modello disponibile sulla rete intranet del ministero. Ancora una volta riadattato e fotocopiato. Tratto comune della nuova valutazione è il giudizio sul comportamento. Il dirigente della secondaria di primo grado "Amedeo d'Aosta", Marco Pesola, lo ha inserito a calce di ogni singola disciplina "per monitorare il grado di civiltà dell'alunno con ogni professore". Il collega della "Fiore", Vito Fioretti, insieme al collegio dei docenti, ha preferito far rientrare la "condotta" soltanto nel quadro riassuntivo del primo e del secondo quadrimestre, dando alla parola "comportamento" un senso ampio: sia rispetto delle regole a scuola ma anche educazione alla convivenza civile. Ha invece lavorato a lungo per stilare una scheda che "rispecchi gli obiettivi e il piano dell'offerta formativa della scuola" l'equipe pedagogica di insegnanti della "Modugno" guidata da Angela Maria Iaquinta. Dice la preside: "Sono a favore della riforma e del fatto che ogni istituzione scolastica possa scegliere il modello per conferire i giudizi. Per ogni materia sono indicati i parametri presi in considerazione per la valutazione". La dirigente comunque precisa: "Certo, se il ministero avesse contribuito economicamente alla redazione della scheda avremmo potuto destinare qualche euro in più alle attività aggiuntive e ai laboratori". Pure Iaquinta focalizza l'attenzione sulla voce "comportamento": "Useremo le parole "responsabile", "corretto", "non sempre corretto", "poco responsabile" perché il comportamento non è una materia, rappresenta il grado di maturazione dello studente". Antonella Fanizzi


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