Gazzetino-Una politica a svantaggio proprio degli studenti

Una politica a svantaggio proprio degli studenti
Bassano
Al termine dell'assemblea dei docenti dell'istituto tecnico commerciale e per geometri "Luigi Einaudi" della nostra città, un gruppo di professori ha firmato il documento che ci hanno inviato e che vi proponiamo.

"Hanno mai pensato genitori e alunni alle conseguenze dell'applicazione (più o meno rigorosa) dei provvedimenti previsti dalla Finanziaria 2003 per la scuola pubblica? Quale sarà il futuro immediato (anno scolastico 2003-2004) dei nostri alunni impegnati nel costruirsi una professionalità grazie al servizio educativo pubblico? Il Collegio Docenti dell'Itcg "L.Einaudi" di Bassano ha riflettuto sulla situazione che si sta delineando in relazione all'applicazione delle recenti norme.

Prima conseguenza: a fronte di una proclamata valorizzazione della qualità della istruzione e dell'attività didattica, il riordino voluto dal Ministro Moratti prevede investimenti nulli per la scuola.Seconda conseguenza: gli sbandierati aumenti retributivi sono stati resi possibili solo attraverso il consistente taglio dell'organico (riduzione di 27.700 posti di lavoro, 12.500 solo nel 2003).

Che cosa implicherà per gli studenti una tale riduzione del personale docente?

Stiamo già assistendo ad accorpamenti di classi e quindi a classi più numerose, a spezzoni di cattedre che comportano un cambiamento di docenti ogni anno in molte materie.

Il servizio pubblico viene così trasformato in ....disservizio!

Invece di qualità garantita abbiamo una programmata perdita di professionalità acquisita da parte dei docenti, un crollo della motivazione a portare avanti tutte quelle iniziative che finora hanno contribuito in modo determinante a rinnovare la scuola pubblica e a suscitare nei ragazzi quell'interesse allo studio che solo può garantire una reale crescita culturale e professionale.

Nel nostro Istituto anche docenti di ruolo con più anni di attività e, soprattutto, con una professionalità acquisita grazie ad un impegno disinteressato (vogliamo parlare una volta per tutte delle innumerevoli ore di lavoro sommerso nella scuola?) e continuativo in tutte le attività che potevano potenziare il servizio pubblico, sono stati dichiarati sovrannumerari.

Situazioni similari, in alcune scuole di Torino, hanno portato i docenti ad azioni di protesta dovute all'esasperazione e alla demotivazione che si stanno diffondendo. La nostra preoccupazione è che il protrarsi della mancanza di una seria politica scolastica che preveda forti investimenti in un settore fondamentale per lo sviluppo civile, culturale, economico del nostro Paese porti ad un peggioramento di quanto è stato realizzato nella scuola pubblica da alcuni anni a questa parte. È grande il timore che la non conoscenza, o peggio l'indifferenza nei confronti di un reale ed esteso problema per tutta la società italiana, faccia passare una situazione che è grave non solo per chi rischia il posto di lavoro e i docenti in generale, ma anche per i genitori e soprattutto per gli studenti che rappresentano il futuro della nostra società.In una situazione già preoccupante come quella appena delineata, abbiamo l'amarezza - conclude la nota dei docenti - di dover rilevare che in prima linea sul fronte dello smantellamento del servizio pubblico si distingue il Veneto e in particolare il CSA (ex Provveditorato) di Vicenza che è così sollecito nell'applicare le direttive ministeriali da non ...leggerle per intero, laddove, più per pudore che per reale preoccupazione, esse invitano a non sconvolgere il tessuto lavorativo dei singoli Istituti per non penalizzarli in modo eccessivamente palese".