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Gazzeta del sud-Cgil, Cisl e Uil (sciopero generale il 28 maggio) chiedono il rispetto dei patti. Epifani parla di problema democratico

Cgil, Cisl e Uil (sciopero generale il 28 maggio) chiedono il rispetto dei patti. Epifani parla di problema democratico Giuseppe Dalla Corte ...

20/04/2004
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Gazzetta del Sud

Cgil, Cisl e Uil (sciopero generale il 28 maggio) chiedono il rispetto dei patti. Epifani parla di problema democratico

Giuseppe Dalla Corte

ROMA Si preannuncia tutta in salita la trattativa per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, mentre il leader della Cgil, Guglielmo Epifani
(nella foto piccola in alto) , parla del 28 maggio come data del già annunciato sciopero generale di tutto il settore pubblico. Dopo le dichiarazioni del ministro del Welfare, Roberto Maroni secondo il quale gli scorsi accordi sono stati "eccessivamente onerosi per lo Stato" ieri a dare l'altolà alle richieste sindacali è stato il ministro della Funzione pubblica, Luigi Mazzella parlando di margini di trattativa "molto ridotti" per i contratti che riguardano circa tre milioni di dipendenti delle amministrazioni pubbliche. I sindacati hanno attaccato il governo chiedendo di "rispettare i patti" e di essere convocati al più presto per discutere dei contratti scaduti da quasi quattro mesi. Il divario tra le richieste sindacali (l'8% per il biennio 2004-2005 pari a circa 150 euro medi) e le risorse stanziate dal governo (3,6%, pari a poco più di 60 euro secondo i calcoli sindacali) è elevato, ma Mazzella ha già avvertito che, dopo gli aumenti "generosi" dello scorso contratto questa volta non ci saranno ampi margini per il negoziato. In pratica, il governo ha stanziato risorse per l'inflazione programmata futura (1,7% per il 2004, 1,5% per il 2005) e per gli incrementi di produttività (0,2% l'anno), ma lamentano Cgil, Cisl e Uil non per il recupero del divario tra inflazione programmata e reale (2,2% il differenziale nel biennio 2002-2003 per i sindacati che chiedono poi per il 2004-2005 il 2,4% l'anno di inflazione prevista e lo 0,5% per la produttività). Cgil, Cisl e Uil hanno già annunciato uno sciopero generale a sostegno della vertenza. Fino ad oggi si era parlato del 21 maggio, ma ieri il leader della Cgil, parlando al direttivo della sua confederazione, ha detto: "Credo che lo sciopero di otto ore con manifestazione nazionale a Roma di tutti i settori pubblici, dalla scuola a tutto il settore del pubblico impiego, sarà fissato per il 28 maggio". La data sara comunque decisa formalmente dall'assemblea dei delecati che dovrebbe tenersi i primi di maggio. Una giornata di protesta che potrebbe coinvolgere anche le Rappresentanze di base (che in quella data hanno proclamato una giornata di sciopero per i lavoratori precari della pubblica amministrazione e valutano di estenderla a tutti i dipendenti) e l'Ugl. "Tra il 1999 e il 2003 ha detto Mazzella le retribuzioni medie di fatto dei lavoratori delle amministrazioni pubbliche sono aumentate del 17% a fronte di un'inflazione effettiva del 12%". Nell'ultimo biennio, in particolare il risultato ha aggiunto è stato "soddisfacente per i lavoratori. E' un momento in cui a tutti gli italiani viene richiesto di stringere la cinghia e anche i pubblici dipendenti devono riflettere sulla generosità degli incrementi dati e sulla congruità delle risorse previste per il futuro. Gli spazi per la trattativa sono molto ridotti". Secondo Mazzella, i dipendenti pubblici hanno avuto nello scorso biennio "incrementi generosi come mai in precedenza era stato" e in questo momento particolare per il Paese in cui è necessario ridurre le tasse e rilanciare l'economia il governo "può chiamare a un senso eccezionale di responsabilità". I sindacati hanno avvertito che "se il governo cerca guai li troverà". La situazione dei contratti pubblici ha detto il leader della Cgil Guglielmo Epifani parlando al direttivo dell'organizzazione è "aggravata da questa nuova teoria, in base alla quale, visto che tanto si ridurranno le tasse, si può tranquillamente dare molto meno ai dipendenti pubblici, come se esistesse un nuovo travaso tra la dimensione della scelta fiscale e quella contrattuale". Epifani sottolinea anche l'esistenza di un "problema democratico", dato che il governo nega il dialogo alle parti sociali. "Sul rinnovo dei contratti pubblici ha detto il leader della Cisl, Savino Pezzotta nel corso dell'esecutivo del sindacato siamo di fronte a una sterile polemica".

(martedì 20 aprile 2004)
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