Gaqzzettino-Scuola in fermento
SCUOLA IN FERMENTO "Non ci sono idee chiare su quello che sta facendo la Moratti e siamo qui per capire se per noi ci saranno prospettive di lavoro". A dare voce a un clima di incertezza diffu...
SCUOLA IN FERMENTO
"Non ci sono idee chiare su quello che sta facendo la Moratti e siamo qui per capire se per noi ci saranno prospettive di lavoro". A dare voce a un clima di incertezza diffusa che si respira all'alba della riforma della scuola, sono gli insegnanti precari della Marca, riuniti ieri pomeriggio all'istituto Palladio per l'assemblea provinciale organizzata dalla Cgil scuola. Se ne contano circa 1500 in tutta la provincia. E confermano la media nazionale del 23 per cento del corpo docente. Qualcuno di loro afferma di poter lavorare grazie al trend degli alunni stranieri in aumento nella nostra provincia. Un centinaio poco più i presenti a confrontarsi ieri sui problemi che la riforma continua a lasciare irrisolti: la variazione delle graduatorie permanenti, la precarietà del rapporto di lavoro e i tagli agli organici previsti dalla finanziaria 2003. "Abbiamo voluto informare e invitare alla mobilitazione su temi gravi per limitare i danni che la riforma sta attuando non solo sui dipendenti ma all'intero sistema scolastico", ha detto Ermanno Rambaldi della Sns Cgil, relatore dell'incontro insieme a Luciano Lioi della segreteria nazionale. E sull'informazione, o meglio, sulla "controinformazione" della riforma Moratti, le Rsu (reti sindacali Unitarie) delle scuole trevigiane sembrano indirizzare i loro sforzi: "Abbiamo iniziato qualche mese fa con i sit-in davanti alle scuole - spiega Rambaldi - adesso stiamo coinvolgendo anche genitori e gli studenti organizzando assemblee e incontri serali per parlare della riforma". Sono stati trenta finora gli incontri che si sono svolti in tutta la provincia: "Quando si descrive la scuola pubblica che sta prendendo forma la maggior parte, al di là del colore politico, non è d'accordo", afferma Rambaldi. Oltre alla precarietà del posto di lavoro a preoccupare è la qualità di un sistema scolastico destinato a una riduzione dell'orario da 35/40 a 25/27 ore settimanali. "Il blocco da un anno delle assunzioni in ruolo del personale non porta ad una istruzione di qualità - dice Luciano Lioi - : 8.500 tagli lo scorso anno, 12.500 quest'anno significano un depotenziamento della scuola dal punto di vista delle risorse e del personale". Lo scorso anno in Veneto alla scuola sono stati tolti quattro milioni di euro. Dito puntato anche sulla chiamata diretta degli insegnanti, che farebbero sparire le graduatorie e apparire un albo professionale provinciale insieme a un contratto di formazione lavoro. Per il mancato rinnovo del contratto è stato indetto dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Confsal uno sciopero nazionale di tutto il personale della scuola. L'appuntamento è per il 24 marzo.Alessandra Vendrame