G.di Parma-Scuola, piazze in rivolta contro la riforma Moratti
Scuola, piazze in rivolta contro la riforma Moratti MILANO - C'è un papà, sicuramente tifoso interista, che porta appeso un cartello con scritto in neroazzurro "L'unico Moratti è Massimo". ...
Scuola, piazze in rivolta contro la riforma Moratti
MILANO - C'è un papà, sicuramente tifoso interista, che porta appeso un cartello con scritto in neroazzurro "L'unico Moratti è Massimo". L'insegnante con una targa "Vendesi" sulla schiena, genitori che sostengono striscioni con "La scuola pubblica non si tocca", migliaia di bambini con il distintivo "La scuola sono io". Gli organizzatori contavano di portarne in piazza non più di 10mila, ma - secondo loro - ne sono arrivati il triplo, forse anche 4 volte tanti, ieri a Milano per protestare contro la riforma Moratti. Da centinaia di scuole elementari e medie inferiori del capoluogo e della provincia, genitori, bambini, insegnanti, precari, bidelli, hanno sfilato in due cortei per le vie del centro. Uno in particolare, quello da Porta Venezia, si è trasformato in un serpentone colorato che ha riempito tutto il percorso fino a Piazza Duomo. In tanti sono arrivati sul sagrato che la manifestazione stava finendo.
"Siamo almeno in 40mila - ha detto uno dei promotori - e dire che ci siamo dovuti organizzare con il passaparola perché ancora non tutti sanno come contattarci". Gli organizzatori infatti si sono solo da poco dati un nome, "Forum delle scuole di Milano". Hanno un sito, ma non una sede o un numero di telefono. Sono però per la maggior parte genitori e per difendere quello che considerano un pericolo per i loro figli, non si sono lasciati intimidire da questioni logistiche. Soprattutto le mamme e nulla funziona meglio di un tam tam tra donne. Così nel pomeriggio si sono ritrovati in migliaia. L'altro ieri avevano preparato striscioni, cartelli, colorati, maschere divertenti, persino un grande pinocchio di legno che portava la scritta "Le bugie hanno le gambe corte, la scuola il tempo pieno". E ancora costumi di cartapesta ("sono un tutor" portava scritto un uccellaccio), adesivi, cartoncini da distribuire. Poche le insegne di partito, a parte qualche bandiera dei Ds.
Hanno sfilato bambini, scolaresche intere, alcuni sui pattini o sui monopattini. "Dicono che è sbagliato portare i bambini alle manifestazioni - ha detto un papà -. Vorrei ricordare che l'articolo 12 della convenzione internazionale per i diritti dell'infanzia sostiene che bambini e ragazzi devono poter esprimere la loro opinione su tutte le cose che li riguardano". Tra una mamma che spingeva il suo neonato nella carrozzina con un cartellino "sono qua per imparare cosa è la democrazia" e insegnanti che cantavano filastrocche da bambini trasformate in canzoncine antiriforma, la protesta si è rivolta soprattutto contro la difesa della scuola a tempo pieno e il ministro Moratti.
Come la scritta su un grande cuore portato come stendardo "San Remigio proteggici da Letizia" o i cartelli con "Letizia giù le mani dalla scuola pubblica" e ancora "Voglio andare a scuola con gioia non con Letizia" o "Moratti bocciata". Più agguerriti gli studenti delle superiori, che già avevano sfilato ieri mattina. Hanno insistito con "Fermiamo Morattila". Manifestazioni simili si sono tenute in altre città italiane.