Detto in sintesi, se passa la legge Brunetta prima dell'estate, non esisterà neanche più il comparto scuola, quindi potrebbe cadere ogni ipotesi di elezione RSU nel dicembre del 2009, elezioni indette, qualche settimana fa, dalla sola flc CGIL; le conseguenze politiche e giudiziarie non sono facili da prevedere, contro le leggi si può anche ricorrere comunque intraprendere un'azione politica di interdizione; il rinvio della misurazione della rappresentatività sindacale per legge sarebbe un grave vulnus alla democrazia tout court e a quella sindacale in particolare.
Ho sempre creduto e sostenuto, che la rappresentatività sindacale vada sganciata dalle elezioni RSU di scuola, ma con convinzione ho sostenuto che comunque vada legata ad un libero voto della categoria, come recentemente ho affermato sulla rete, vedi intervento riportato in calce. ( Lo scritto è antecedente di qualche giorno all'indizione delle elezioni RSU da parte della flc CGIL).
Non è possibile che siano solo le vecchie iscrizioni a misurare la rappresentatività di un sindacato, iscrizioni sempre più spesso legate al patronato o a ragioni estrinseche, non organiche alle politiche o alle non politiche delle OO.SS. e le elezioni RSU, sono legate al particolarismo delle singole strutture scolastiche alle loro mappe di potere e ai livelli di cogestione di " teminal" sindacali e di altri soggetti, peraltro in un conflitto d'interesse sempre più evidente.
Se ci è chiara la posizione della flc CGIL, che indice le elezioni criticabile ma netta, nonché quelle espresse dalla CISL e poi dalla UIL, anch'esse chiare e criticabili, non è stata espressa nessuna posizione dallo SNALS nè dal sindacato FGU.
Inoltre stiamo notando con preoccupazione un incipiente isolamento tra CGIL da una parte e CISL, UIL, SNALS e FGU dall'altra, sia a livello nazionale sia purtroppo a livello di iniziative locali e questo è un sintomo di ulteriore debolezza per tutti noi e su cui pagheremo noi il conto, non le gerarchie sindacali, noi andremo in esubero, o diventeremo, se precari, disoccupati, loro andranno in esonero.
Dopo quest'anno terribile e per certi versi emblematico, dove i colleghi certo non possono dimenticare le azioni o le non azioni delle singole sigle e le loro specifiche responsabilità, tra l'altro la firma a un vergognoso contratto biennale, oppure a un manifesto in cui si delegittimava il sindacato non firmatario, non possiamo dimenticare altresì l' unità sindacale, predicata nelle assemblee e nelle manifestazioni, ma clamorosamente smentita nei fatti lo stesso giorno del più grande sciopero della scuola, non possiamo dimenticare la rottura della mobilitazione con l'accordo in " casa Letta" nel dicembre 2008.
Su questo e altro ancora altro vorremmo poter esprimerci non a parole ma con un voto e i sindacati non possono sfuggire comunque da un confronto elettorale, anche perché firmano accordi, contrattano, concertano non solo per i loro iscritti ma per tutta la categoria e il dicembre 2006 è lontano un secolo.
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