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FLC-news-Secondo ciclo: approvato un altro decreto fantasma

552. Secondo ciclo: approvato un altro decreto fantasma di Pino Patroncini Come preannunciato è stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri il decreto sul secondo ciclo. Ma cercare una traccia...

14/10/2005
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552. Secondo ciclo: approvato un altro decreto fantasma di Pino Patroncini

Come preannunciato è stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri il decreto sul secondo ciclo. Ma cercare una traccia reale di questa approvazione o del testo sarebbe uno sforzo inutile. Come di abitudine il Ministro Moratti e il premier Berlusconi si sono presentati ai giornalisti non con il testo del decreto (siamo ormai abituati ad avere i testi 15 giorni dopo tra gialli e indiscrezioni) ma con una serie di "cartuccelle" dove si ribadiscono le solite cose sul modello che sarebbe unitario anche se diviso, personalizzato anziché generale ( a qualcuno è scappato scritto "generalizzato", che sarebbe un bell'autogol) ecc. ecc.

C'è però scritto che la attuazione partirà dal 2007 e non c'è scritto che la sperimentazione partirà dal 2006.

Come mai allora i giornali sono unanimi nel dire che anche se la riforma partirà nel 2007 la sperimentazione partirà nel 2006? Perché è stato detto a voce. Solo a voce. Anzi è stato detto come prima cosa, quasi a non volere ammettere che l'avvio è comunque rinviato.

Nel merito dunque va registrato che la richiesta delle Regioni è stata rispettata in gran parte. La cosa, come avevamo già detto, costituisce un grande risultato che apre nuove possibilità. La riforma non parte subito e quindi non si può affatto dire ultimata come pretendono di affermare Berlusconi e la Moratti.

Ma il Ministero ha mancato a rispettare la parola data alle Regioni che comprendeva anche il rinvio di ogni sperimentazione e ha ceduto alle pressioni degli oltranzisti annidati nelle commissioni parlamentari. Ne esce ulteriormente sminuita la figura del Ministro e più chiaro con chi abbiamo a che fare.
La scelta di puntare ad una sperimentazione è comunque un atto irresponsabile perché tende ad aumentare la confusione nell'opinine pubblica e sulla scena politica facendo credere che tutti i giochi siano fatti, mentre ancora è tutto aperto.

Da domani quindi la Flc-Cgil dovrà essere nelle scuole a chiarire come stanno effettivamente le cose e a informare correttamente i lavoratori sul fatto che:

° l'avvio è rinviato al 2007 e quindi nulla è ancora definitivamente deciso;
° la sperimentazione è solo un'attuazione anticipata, senza possibilità di verifica o mutamento del decreto;
° la sperimentazione è un atto rimesso all'autonomia delle scuole e per di più al momento non ancora varato;
° una eventuale progetto sperimentale ha non un anno di tempo per essere elaborato ma solo i due mesi che mancano alle iscrizioni;
° una sperimentazione avviata autonomamente potrebbe non servire a niente dal momento che il ministero deve varare le indicazioni circa l'indirizzo in cui si trasformano i precedenti indirizzi ( questo sta scritto anche nelle "cartuccelle");
° dalla sperimentazione viene esclusa l'istruzione professionale.

Insomma la sperimentazione serve solo creare disorientamento nell'utenza che se da un lato oggi tira un sospiro soprattutto rispetto agli sbocchi professionali, teme tuttavia di cascare in mezzo a una scuola che quest'anno anno è così e l'anno dopo non lo è più.

A puro titolo di cronaca citiamo due amenità.
Ai giornalisti è stato fatto credere che esisteranno i licei vocazionali. Ma se si pensa che così i licei da otto che erano diventano nove, si sbaglia. "Vocazionale" è solo un anglicismo che sta per "professionale". Non c'è niente di sacrale: la "Vocational education" è in Inghilterra molto prosaicamente l'istruzione professionale. In questo caso abbiamo capito che i licei in questione sono semplicemente i licei con indirizzi ( tecnologico, economico e artistico).
La seconda amenità:
"C'è da restare ammirati: la scuola cambia dopo 80 anni." così ha detto il nostro premier alla conferenza stampa.
Ahimè bisogna essere clementi con la sua ignoranza di faccende scolastiche e di storia!
Semmai tutt'al più si cambia, e in peggio, dopo 69 anni. Nel 1936 il ministro Bottai, fautore di un fascismo un po' più modernista e populista di quello del suo predecessore Gentile, riportò alle dipendenze del Ministero dell'educazione nazionale le scuole tecniche e professionali che Gentile nel 1924 aveva delegato ai ministeri dell'industria e del lavoro. E da allora ci sono sempre rimaste, sono cresciute e si sono moltiplicate.
Oggi gli istituti professionali (e dietro a loro gli istituti tecnici isteriliti nei licei cosiddetti tecnologici) vengono nuovamente sbattuti fuori dal Ministero dell'Istruzione.
Altro che cambiamento! Si torna indietro di 81 anni!


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