FLC CGIL per il rinnovo del contratto scuola: rivalutare stipendi e ridare dignità
Domenico Pantaleo, segretario generale, spiega quali saranno le prossime mosse sindacali
di Giulia Boffa
Dopo che la sentenza della Corte costituzionale si è pronunciata sull’illegittimità del blocco dei contratti, la FLC CGIL ha rivendicato l’immediata apertura delle trattative per i rinnovi contrattuali nei comparti della conoscenza.
Domenico Pantaleo, segretario generale, spiega quali saranno le prossime mosse sindacali su questo versante.
“Punti centrali delle piattaforme sono la rivalutazione dei salari – che recuperi anche quanto perso negli anni scorsi per effetto del blocco dei contratti –, la parità dei diritti tra lavoratori precari e a tempo indeterminato, la valorizzazione professionale e l’allargamento degli spazi della contrattazione decentrata”.
Ci sarà spazio anche per un lavoro unitario con Cisl e Uil,considerata la recente ritrovata unità; Pantaleo ne è convinto e intende costruire in tutti i comparti piattaforme contrattuali unitarie che dovranno essere approvate in entrata e a conclusione delle trattative dai lavoratori con il referendum. .
Secondo Pantaleo l’intero personale della scuola, i ricercatori e i tecnici amministrativi sono i peggio pagati in Europa, pertanto le risorse da stanziare nella legge di stabilità devono essere adeguate a garantire a tutti i lavoratori pubblici condizioni salariali e normative tali da rendere valore e dignità alla loro funzione.
La FlC Cgil ha annunciato inoltre altri ricorsi alla Corte costituzionale contro la riforma Renzi.
Pantaleo spiega: “Intanto attendiamo il pronunciamento della Corte costituzionale sul ricorso promosso dalla nostra organizzazione sul blocco dei contratti e sul recepimento della sentenza della Corte di giustizia europea sui precari. Sul Ddl della scuola vi sono numerosi aspetti, a partire dal diverso trattamento riservato ai precari, alle funzioni dei dirigenti, alla cancellazione di diritti contrattuali, agli incentivi ai privati, agli sgravi fiscali per chi frequenta le scuole paritarie, alle modalità di attuazione dell’alternanza scuola-lavoro che andranno attentamente valutate sotto il profilo costituzionale. La scuola da organo costituzionale viene trasformata in impresa. Metteremo in campo tutte le azioni di mobilitazione e lanceremo vertenze legali per mettere in discussione i contenuti della legge sulla brutta scuola. È evidente il tentativo del governo di andare verso una sempre più spinta legificazione del rapporto di lavoro nei comparti pubblici con conseguente riduzione degli spazi contrattuali. Ma – conclude Pantaleo – la Cgil non ci sta."