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Flc Cgil: “La nostra gratitudine a Mattarella, che a Pizzo Calabro ha lanciato un messaggio di senso e di speranza

20/09/2021
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OrizzonteScuola

Flc Cgil – Non possiamo che essere grati al Presidente della Repubblica per aver scelto di inaugurare l’anno scolastico 2021/22 in Calabria, a Pizzo Calabro. La scelta ha un altissimo valore istituzionale, simbolico e politico. Dall’inizio della pandemia da Covid, la scuola italiana è stata attraversata da pesanti condizionamenti, a partire dalla costrizione alla didattica a distanza per studenti e studentesse delle scuole superiori, e i suoi problemi irrisolti si sono resi ancora più acuti con la negazione della relazione umana in presenza nelle aule scolastiche. Il Mezzogiorno d’Italia, e in particolare la Calabria, già sofferente di gravi disuguaglianze mai risolte, già detentrice del record di giovani neet, è stata colpita ancor di più nelle sue giovani generazioni. Ma la presenza del Presidente Mattarella, oggi, a Pizzo Calabro, alla fine del suo straordinario settennato, vuole essere un messaggio di speranza e di riscatto proprio per le nuove generazioni. E un monito alle autorità politiche e di governo per ripensare lo sviluppo dell’Italia a partire dagli investimenti nel Mezzogiorno, soprattutto nell’istruzione e nella creazione di lavoro di qualità professionalmente ricco e consapevole. Non è un caso la scelta del luogo, l’Istituto Nautico. Nato come scuola nautica nel 1874, l’istituto, che attualmente conta circa 500 allievi, ha acquisito nel 1959 la denominazione di Istituto Tecnico Nautico. In oltre sessant’anni di attività ha sfornato professionalità di primo piano del settore. Qui si sono diplomate nel 1964 le prime due donne macchiniste di nave in Italia. Sul piano politico e simbolico il messaggio è dunque chiaro. D’altro canto, il Presidente lo ha ribadito nel suo discorso: “Con le scuole che ripartono si riallacciano i fili che si erano interrotti, anzitutto lo studio, ma anche le relazioni e le amicizie, e questo trasmette energia a tutta la nostra comunità nazionale. La scuola è ossigeno della società, il suo funzionamento è specchio di quello del Paese, abbiamo una scuola di valore, grazie agli insegnanti, al personale, agli studenti, sappiamo che ci sono aspetti che vanno migliorati, soffriamo ritardi antichi, inefficienza, diseguaglianze, non mancano le capacità per superarle”. E inoltre, “a tante ragazze e tanti ragazzi la pandemia ha fatto comprendere il valore del noi. Li ha sollecitati a guardare oltre la propria individualità, a sentirsi parte di una comunità più grande, e questo nonostante i distanziamenti che frenavano i contatti personali. La condizione di solitudine sperimentata da tanti ragazzi ha lasciato talvolta delle tracce: vanno cancellate recuperando il valore della vita sociale a scuola e altrove”.

Non possiamo che esprimere ancora una volta la nostra gratitudine al Presidente Mattarella, e la stima di tutta la comunità scolastica e universitaria, tutta, non solo quella che rappresentiamo come organizzazione sindacale. Il Presidente ha voluto ribadire il senso della conoscenza come crescita collettiva, e ha segnalato la lezione di libertà e di solidarietà che proviene dalle nuove generazioni, proprio mentre continuano ad affacciarsi e a consolidarsi forme radicali di individualismo.

Per quanto ci riguarda, ci batteremo affinché l’uscita dalla pandemia si fondi su un cambiamento sostanziale di direzione rispetto agli ultimi anni, utilizzando le risorse del Pnrr e i necessari investimenti del bilancio dello Stato per aumentare il tempo scuola in tutto il Paese per rafforzare la scuola nel Mezzogiorno e in tutte le aree deboli. D’altro canto, aderiamo al monito del Presidente Mattarella: “la scuola non è capitolo accessorio, ma centrale nel Pnrr”.

Dobbiamo ripartire dalla straordinaria comunità democratica della nostra scuola, restituendo fiducia al personale tutto, che merita un rinnovo del contratto all’altezza del valore dimostrato anche in questi mesi drammatici.


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