Fioroni: sulla scuola così non va. Il governo corregga le Semplificazioni
Votata la fiducia al governo sul decreto Semplificazioni, quando poi si è trattato di approvare l'articolo 50 del provvedimento in 22 del Pd si sono alzati e se ne sono andati. Disattenzione? «Ma no, era tutto organizzato», risponde Beppe Fioroni
Votata la fiducia al governo sul decreto Semplificazioni, quando poi si è trattato di approvare l'articolo 50 del provvedimento in 22 del Pd si sono alzati e se ne sono andati. Disattenzione? «Ma no, era tutto organizzato», risponde Beppe Fioroni, responsabile welfare dei democratici, ex ministro dell'istruzione del governo Prodi.Domanda. Il decreto è stato modificato in commissione, su richiesta del Pd, per introdurre l'organico funzionale. Cosa c'è ora che non va? Risposta. Avevamo chiesto che nelle Semplificazioni si introducessero degli elementi di discontinuità sulla scuola. E questo alla fine non è avvenuto, anzi. Il problema grave è che, con l'attuale formulazione, la programmazione ordinaria dell'organico non dipenderà più dal fabbisogno di istruzione ma dal tetto alla spesa imposto dal decreto Tremonti. Il diritto all'istruzione è un diritto sacrosanto, che non può essere subordinato al rispetto di una manovra di contenimento della spesa. Ed è quello che invece è avvenuto con la riformulazione dell'articolo, dopo l'intervento in commissione del sottosegretario Polillo.D. L'articolo parla anche della necessità di programmare il personale nell'ambito dell'andamento demografico...R. Fatti salvi i risparmi di Tremonti! Questo significa che se ci saranno più ragazzi a scuola, perché in Italia aumentano gli immigrati, perché si fanno più figli, questi non avranno diritto ad avere più insegnanti. Altro che le attuali classi pollaio. E il danno sarà doppio per le scuole di isole e piccoli comuni, già in sofferenza.D. L'Economia sostiene che non c'è la copertura per un maggior fabbisogno.R. Ma non c'entra nulla! Qui si è intaccato il criterio di formazione dell'organico che ha sempre seguito naturalmente l'andamento demografico. Non ci sono assunzioni in più da coprire. Per queste serviranno nuovi finanziamenti.D. L'emendamento non sarà anche un po' colpa del Pd che ha posizioni non sempre univoche sulla scuola?R. Guardi, se c'è un settore su cui il Pd è granitico è la scuola. Io ho spiegato le ragioni del nostro dissenso in aula e tutto il gruppo pd in commissione istruzione si è comportato di conseguenza al momento del voto. D. E ora?R. Il governo ha due strade: abrogare ciò che il sottosegretario Polillo ha immesso alla camera oppure sopprimere l'articolo e presentarlo ex novo, garantendo il diritto costituzionale all'istruzione.D. Altrimenti?R. Il testo così com'è rappresenta un problema grave e va corretto. (A.R.)