Finanziaria: Ranieri, "Nostro impegno perchè governo trovi copertura per dottori di ricerca"
Ufficio Stampa Senato
"Quando si discute della Finanziaria, soprattutto se si sostiene il governo, occorre fare i conti con la copertura finanzaria di ogni richiesta, anche la più giusta, come l'aumento dell'assegno per i dottori di ricercari". Lo dice il senatore dell'Ulivo Andrea Ranieri, che aggiunge: "altrimenti si rischia di approvare norme splendide, che, se non coperte, non avranno effetto pratico".
"Proprio per la mancanza di copertura - spiega Ranieri - avevo chiesto al senatore Valditara di trasformare il suo emendamento in ordine del giorno, a cui avrei aggiunto la mia firma, chiedendo contemporaneamente al governo di trovare la necessaria copertura finanziaria nel passaggio della Finanziaria alla Camera. Magari aggiustando qualche altro problema che l'emendamento non tocca, come ad esempio, far beneficiare delle risorse previste anche quei dottori di ricerca, sono la metà, che non percepiscono l'assegno. L'insistenza di Valditara ha impedito che questo percorso fosse approvato all'unanimità, come sarebbe stato auspicabile, per raggiungere l'obiettivo.
Dal momento che il riconoscimento economico e sociale del valore della ricerca è un'assoluta priorità per il Paese - sottolinea Ranieri - mi impegno perché il governo trovi, prima dell'approdo della Finanziaria alla Camera, la copertura e perché la finanziaria si concluda con un serio salto di qualità del trattamento economico e della considerazione sociale dei giovani ricercatori. L'impegno di questa maggioranza e di questo governo vanno in questa direzione non da oggi.
Ricordo, infatti, solo come esempi, l'articolo 52 della Finanziaria che stanzia 550 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2008-2012 per aumentare il Fondo di finanziamento ordinario per le università e l'emendamento del senatore Marino che destina il 10% dei fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica a giovani ricercatori sotto i 40 anni. Si tratta sforzi notevoli, che non hanno trovato pari col governo Berlusconi".