FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3902343
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Finanziamenti agli atenei verso il minimo storico

Finanziamenti agli atenei verso il minimo storico

La dotazione annuale sarà di 6,5 mld, 400 mln in meno

10/05/2013
Decrease text size Increase text size
ItaliaOggi

 DI BENEDETTA PACELLI

Finanziamenti universitari verso il minimo storico. Circa 400 milioni in meno per il Fondo del finanziamento ordinario (Ffo) che, per il 2013, salirà appena sopra la soglia dei 6 miliardi e mezzo, il 4,9% in meno rispetto all'anno precedente Dunque, quel taglio annuncia to dalla legge di stabilità del 2012, che in molti speravano sarebbe stato eliminato, è diventato realtà concreta in uno degli ultimi atti emanati dal ministro dell'università Fran cesco Profumo: il decreto ministeriale sull'Ffo ora al vaglio della Corte dei conti. E per i rettori (Crui) e l'intera comunità accademica (Cun), se non avverrà il reintegro già avvenuto lo scorso anno pari a 400 milioni di euro, per le università sarà un vero collasso. Sono i numeri a dirlo: l'Ffo 2013 a legislazione vigente è di 6,5 mld di euro, cui si aggiungono circa 130 milioni di altre entrate vincolate. Considerando che le spese obbligatorie, tra personale a tempo indeterminato e determinato, obbligazioni varie a carico del sistema, non sono mai inferiori a 6,4 miliardi di euro, per le università resterà disponibile solamente una percentuale bassissima pari all'1,5% peri servizi e le nuove assunzioni di giovani ricercatori. Un mix combinato che rischia di paralizzare completamente gli atenei. Tra l'altro con l'approvazione del dm 297/2012 sul io reclutamento, che lega la possibilità di assumere nuovi docenti e ricercatori alla somma dell'Ffo e della contribuzione studentesca, la situazione è destinata ad aggravarsi sempre di più: a fronte di un Ffo costantemente in riduzione, a partire dai tagli operati dalla legge 133/2008 (1,5 mld in 5 anni), l'unico dato variabile risulta essere il gettito che deriva dalle tasse universitarie. Di fronte a questo scenario complessivo l'unica boccata di ossigeno per gli atenei poteva essere l'Ffo. Ma così non è stato. La bozza di decreto che, tra l'altro, cancella del tutto i fondi fino a ora presenti per i consorzi di ricerca interuniversitari mette poi da parte una quota premiale di 818 milioni da ripartire tra gli atenei in base alle qualità dell'attività di didattica e di ricerca. Sarà, però, un decreto successivo a decidere come e quando saranno stabilite tali modalità. All'indomani della diffusione della bozza non si sono fatte attendere le polemiche. Secondo il Consiglio universitario nazionale tale riduzione al finanziamento complessivo «genera una situazione dí crisi irreversibile, condizionando negativamente la capacità degli atenei di attivare processi di riorganizzazione e di gestione delle proprie risorse, anche umane, a fronte di spese fisse non riducibili nel breve termine, fino a metterne a rischio le prospettive di funzionamento e sviluppo». Sulla stessa scia la conferenza dei rettori che sostiene la necessità di ripristinare la quota di finanziamento garantita al sistema. Se questo non accadesse per la Crui le aspettative dei giovani, in un momento nel quale si riaprono i percorsi di carriera sarebbero inesorabilmente compromesse, con ricadute inevitabili e gravissime.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL