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Estense.com: Ferrara: “Circolare bavaglio”, la scuola alza la voce

Occupazione simbolica dell’Usp per chiedere le dimissioni di Limina

04/06/2010
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«Astenersi da dichiarazioni o enunciazioni che in qualche modo possano ledere l’immagine dell’amministrazione pubblica»: è una frase di quella che è stata definita la “circolare bavaglio”, che ieri ha mobilitato oltre duecento lavoratori delle scuole ferraresi.

Per dire no ai tagli alla scuola pubblica e a quelle che definiscono intimidazioni, intorno alle 11:30 gli operatori scolastici si sono dati appuntamento all’assemblea sindacale indetta dalla Flc-Cgil presso l’istituto tecnico commerciale “Marco Polo”: alla manifestazione ha aderito anche il Coordinamento istruzione pubblica di Ferrara, con l’obiettivo di chiedere ufficialmente le dimissioni del direttore dell’ufficio scolastico regionale, Marcello Limina, che, secondo una nota del Cip, “a fronte delle legittime proteste e obiezioni sollevate da docenti, personale Ata, precari e genitori, ha emanato una nota riservata (una nota “riservata e interna, diretta ai miei provveditori”, che rientra “tra le mie prerogative”, dichiarerà il diretto interessato all’Ansa) in cui impone il silenzio al personale della scuola sulle politiche inerenti il proprio lavoro, in spregio ai dettami costituzionali della libera espressione e del libero dissenso”.

I cittadini alzano la voce verso chi secondo loro li vorrebbe zittire. E promuovono una petizione da inviare al Presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato – indetta dal gruppo torinese di Manifesto dei 500 -, per il ritiro di questa circolare dell’Usr dell’Emilia-Romagna.

L’occupazione simbolica dell’Usp. Dall’istituto di via Bovelli, un corteo è quindi partito verso via Ugo Bassi, per occupare simbolicamente la sede dell’ufficio scolastico provinciale: la protesta si è protratta inaspettatamente fino al pomeriggio nella sede dell’ex provveditorato, per attendere di incontrare il dirigente Vincenzo Viglione, impegnato in una assemblea a livello regionale. “La sua assenza è uno schiaffo, un atto politico gravissimo” riferiva il docente universitario Michele Fabbri. “Desideriamo almeno avere quelle risposte – ha aggiunto Sergio Golinelli, professore dell’Iti –, per dimostrare un rispetto verso il mondo della scuola”.

Nel primo pomeriggio Viglione è arrivato all’incontro. “Il dirigente dell’Usp – ha riferito Fausto Chiarioni, segretario Flc-Cgil – ritiene che le sue prerogative si siano indebolite rispetto al passato e quindi di non poter contribuire a dare risposte utili alle nostre richieste: chiediamo che il dirigente esca dall’ambiguità, perché la scuola è in ginocchio. Chiediamo – ha continuato il sindacalista – che si presti attenzione alla distribuzione degli organici del personale docente e Ata nelle varie province”.

L’anno scorso infatti, spiega Chiarioni “la nostra provincia, insieme a quella di Modena, è stata fortemente penalizzata: si fatica già ad assicurare il servizio ordinario con i 66 posti Ata tagliati nell’anno in corso e il calo previsto per il prossimo anno di ulteriori 50-60 posti è drammatico: sarà tagliato il 6% dell’intero organico Ata”. I tagli ai docenti colpiranno soprattutto i precari, spiega un insegnante: “La conseguenza è che non abbiamo personale che possa svolgere i programmi dettati dal ministero”. Una criticità ripresa dal coordinamento dei precari della scuola: “Le leggi Gelmini – si legge in una nota – non sono una riforma ma il più grosso licenziamento di massa della storia italiana, attuato per risparmiare sulla pelle delle famiglie più deboli, in favore dell’istruzione privata, in spregio alla Costituzione”.

Ampia quindi l’adesione dei precari, ma anche dei dirigenti: il coordinamento unitario dei dirigenti scolastici ha divulgato una comunicato che invita “a non farsi intimidire”, in quanto “il consistente calo di risorse finanziarie e di personale ha determinato nella scuola un progressivo impoverimento dell’offerta formativa e i dirigenti scolastici non possono sottacere un dato di realtà, perché hanno l’obbligo di assicurare il pieno esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati”.

La mozione di Prc e Pdci. Contro “lo smantellamento della scuola pubblica, per rivendicare i dettami costituzionali della libertà di espressione e dissenso”, ad occupare i locali dell’Usp c’erano anche Irene Bregola e Stefano Calderoni, per il Partito della Rifondazione Comunista (Federazione della Sinistra), che hanno fatto sapere che i gruppi consiliari di Prc e Pdci di Comune e Provincia hanno presentato d’urgenza una mozione di censura nei confronti della circolare di Limina, poichè “i contenuti – si legge sulla mozione – di tale circolare sono in evidente contraddizione con gli art.2, 21 e 33 della Costituzione Italiana”.

La prossima iniziativa di mobilitazione è prevista il 12 giugno: una delegazione ferrarese di Flc e Fp Cgil, annuncia Chiarioni, scenderà infatti in piazza a Roma nell’ambito della manifestazione nazionale indetta dal sindacato contro i provvedimenti finanziari del governo, che “contribuiscono ulteriormente a tagliare i fondi necessari per l’ordinaria gestione della scuola”.


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