FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3790623
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Espresso-Salvateci dai Sumeri

Espresso-Salvateci dai Sumeri

Salvateci dai Sumeri Le stesse materie ripetute per due anni. Testi scolastici non aggiornati. Sono gli effetti della riforma Moratti di Andrea Benvenuti Immagini e disegni, schede e qua...

23/10/2004
Decrease text size Increase text size
L'Espresso

Salvateci dai Sumeri
Le stesse materie ripetute per due anni. Testi scolastici non aggiornati. Sono gli effetti della riforma Moratti
di Andrea Benvenuti

Immagini e disegni, schede e qualche allegato per l'approfondimento. Più pagine, fascicoli offerti come gadget allo stesso prezzo dei vecchi manuali e una grafica curata nei minimi particolari. Si presentano così i nuovi libri di testo per la scuola primaria, le vecchie elementari e la secondaria di primo grado, le medie, stampati dalle case editrici per l'anno zero della scuola targata Moratti. Quello che ha visto partire la riforma voluta, pur senza consenso e risorse necessarie, dal ministro dell'Istruzione. A poco più di un mese dall'inizio delle lezioni, insegnanti e genitori fanno i conti con le modifiche introdotte dalle 'Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati': il documento che contiene le linee guida della pedagogia morattiana e che ha sollevato un polverone di polemiche. "Purtroppo, si confermano le nostre perplessità. Con i nuovi libri, i programmi peggiorano, si saltano molti argomenti e si rischia di trasmettere agli alunni un nozionismo arrangiato senza senso critico", dichiara Sofia Toselli del Cidi, il Coordinamento degli insegnanti democratici. Ad aver attirato le critiche delle associazioni di categorie e dei genitori, sono in particolare i libri di storia e geografia adottati nella scuola primaria. "Nel complesso, i programmi di matematica, italiano e scienze hanno subito piccoli ritocchi, ma la sostanza non cambia", spiega Stefania Valentini, dirigente didattica del Circolo 178 di Roma. Diversa è la situazione per i manuali di storia e geografia. "Pensavo fossero esagerazioni e invece quest'anno mio figlio studierà in quarta quello che gli hanno già spiegato in terza", racconta la mamma di un alunno della scuola Orsa Maggiore di Roma che, insieme ai compagni della IV B, ha scritto al ministro per pregarla di mantenere i vecchi programmi e libri di testo. "Le saremmo grati - scrivono gli alunni - se ci permettesse di non ripetere il programma di storia e di conoscere ciò che avvenuto dopo gli antichi romani invece di tornare ai sumeri". Stessa richiesta per la geografia: "Vorremmo sapere come è fatta l'Italia invece che ristudiare colline e ruscelli". Scorrendo infatti l'indice del vecchio libro di storia, si rileva che, in terza elementare, gli alunni studiavano dalla preistoria alla civiltà romana mentre, in quarta, dall'impero romano alla scoperta dell'America. Con i nuovi manuali in quarta si studia a grandi linee dagli assiri ad Alessandro Magno. Inoltre, un alunno che, in quarta elementare, ha già studiato il Medioevo, si ritroverà in quinta a tornare alla storia antica mentre, chi passerà dalla quinta alla prima media, ricomincerà la storia dall'età moderna e arriverà direttamente al Medioevo. "Stesso discorso per la geografia: i programmi di terza e quarta vengono accorpati, semplificati e svuotati. I bambini si ritrovano in quarta a studiare come è fatta l'Italia e devono far finta di non aver già studiato tutte le regioni", dice Gianluca Gabrielli del Coordinamento bolognese in difesa del tempo pieno e prolungato.

Né i libri di testo li aiutano. "Gli unici confezionati bene sono quelli per le prime e seconde elementari. Mi chiedo come mai le case editrici si sono impegnate solo sui testi per le prime classi", dice un'insegnante delle scuole D'Antona e Biagi di Roma. I manuali per le prime classi sono più ricchi di pagine, immagini e creatività. Ogni libro viene venduto insieme ad alcuni sussidi che prevedono l'introduzione alla prescrittura, alle scienze e un alfabetiere da colorare e ritagliare: "Una mano santa per tenere occupati i bambini che fanno il tempo pieno", confessa un insegnante di prima elementare. In teoria, non c'è obbligo di adozione. Ogni insegnante decide a giugno quali testi scegliere per l'anno successivo. Eppure, dopo la circolare del ministero della scorsa primavera, firmata dal superdirigente Pasquale Capo che minacciava sanzioni disciplinari contro gli insegnanti che non avessero adottato i nuovi testi, qualche condizionamento c'è stato.

La parola d'ordine tra gli insegnanti sembra comunque 'ingannare il manovratore'. Fargli credere che le cose vanno a gonfie vele mentre poi ognuno continua a fare come ha sempre fatto. Così alcuni circoli didattici hanno deciso di prolungare i programmi del vecchio ordinamento per i bambini che si trovano a metà ciclo, così come hanno scelto la politica delle mani libere nell'uso dei testi. "Di fronte a un progetto culturale di così basso profilo", osserva Benedetto Vertecchi, professore di Pedagogia Sperimentale all'Università di Roma Tre, "l'unica salvezza verrà dalla voglia di resistenza dei nostri insegnanti".


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL