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Esami semplificati e nuova Dad

A giorni l'ordinanza sulla conclusione dell'anno scolastico e l'avvio del prossimo

05/05/2020
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ItaliaOggi

Carlo Forte

Esami di stato in forma semplificata e rientro a scuola a settembre a giorni alterni. Nei prossimi giorni la ministra dell'istruzione, Lucia Azzolina, dovrebbe emanare l'ordinanza che recherà le disposizioni per lo svolgimento degli esami. E successivamente dovrebbero essere emanate anche le disposizioni sull'avvio del nuovo anno scolastico. Per quanto riguarda gli esami di stato è possibile anticipare il contenuto dell'ordinanza. Gli esami di III media saranno sostituiti da una tesina e dalla valutazione da parte del consiglio di classe. Gli esami di maturità, invece, consisteranno in un colloquio davanti a una commissione di docenti interni con presidente esterno.

Dunque, a viale Trastevere ha prevalso la linea della prudenza. La ministra, ha optato, infatti, per la soluzione prevista dal comma 4, dell'articolo 1, del decreto-legge 22/2020. Che dispone una versione semplificata per gli esami conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione qualora non si potesse autorizzare il rientro a scuola entro il 18 maggio.

La titolare del dicastero di viale Trastevere, peraltro, avrebbe deciso di optare per lo svolgimento degli esami di maturità in presenza. Le nuove disposizioni saranno formalizzate con una o più ordinanze da emanarsi a breve. Le ordinanze regoleranno la sostituzione dell'esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione finale da parte del consiglio di classe che dovrà tenere conto di un elaborato del candidato.

L'ordinanza recherà anche le modalità e i criteri per l'attribuzione del voto finale, con specifiche disposizioni per i candidati privatisti. Per gli esami di maturità è prevista l'eliminazione delle prove scritte e la sostituzione delle prove con un unico colloquio.

L'ordinanza regolerà la prova orale articolandone contenuti, modalità anche telematiche e punteggio per garantire la completezza e la congruità della valutazione, e specifiche previsioni per i candidati esterni. La commissione degli esami di maturità sarà interamente formata da commissari interni con la sola eccezione del presidente esterno. E valuterà i candidati avendo a disposizione 60 crediti relativi all'andamento del triennio e 40 crediti per l'esame finale. In buona sostanza, dunque, sarà data maggiore importanza al curriculum rispetto al colloquio. E questa è la novità di quest'anno.

La normativa sugli esami di stato, infatti, prevede in via ordinaria l'esatto contrario: 40 crediti al curriculum e 60 crediti al colloquio. L'intenzione del legislatore pre-Covid 19, infatti, era quale di dare maggior rilievo alla terzietà del giudizio adottato da una commissione prima composta in prevalenza da docenti esterni e poi gradualmente riportata in equilibrio: metà esterni e metà interni più il presidente esterno.

L'emergenza sanitaria in corso, però, ha indotto il legislatore a rivedere in via del tutto eccezionale questo criterio, valorizzando la valutazione allo stato degli atti registrati nel periodo precedente alla sospensione delle lezioni. Di qui la modifica del computo del punteggio per la valutazione del curriculum e la valorizzazione del bagaglio di conoscenza pregressa degli studenti da parte dei docenti del consiglio di classe.

In più, per gli esami di III media, per i quali la normativa pre-Covid 19 prevedeva già la commissione interna, il legislatore ha ritenuto di cancellare prove scritte e colloquio, sostituendoli con una tesina presentata dagli alunni e la sostituzione dell'esame con una deliberazione del consiglio di classe allo stato degli atti, avuto riguardo anche all'elaborato presentato dall'alunno.

Quanto alle novità sull'avvio del nuovo anno scolastico, la ministra Azzolina ha previsto tre possibilità. La prima è che l'emergenza venga a cessare e si rientri a scuola.

Ipotesi ottimistica che probabilmente non troverà riscontro nella realtà. La seconda è che l'emergenza persista, nel qual caso si continuerà con la didattica a distanza. E infine, la terza, che è ritenuta più probabile, è che lo stato di emergenza si attenui e che si possa rientrare a scuola almeno parzialmente e con le dovute precauzioni. In quest'ultimo caso le classi verrebbero divise in due gruppi che frequenterebbero la scuola in presenza ma a giorni alterni.

Il giorno in cui uno dei due gruppi dovesse frequentare in presenza, l'altro gruppo seguirebbe le lezioni a distanza e via web e viceversa. Allo stato attuale si tratterebbe di una mera ipotesi, tutta da verificare, che comporterebbe un aggravio di oneri a carico dei docenti. E necessiterebbe di una disciplina contrattuale di dettaglio che manca del tutto. Anche nella fase attuale, peraltro, sebbene l'articolo 2, comma 3, del decreto-legge 22/2020 nel prevedere l'obbligo della didattica a distanza per i docenti faccia espresso riferimento al contratto di lavoro, la normativa non è stata modificata. E siccome nel contratto non è previsto il telelavoro per i docenti, la norma è attualmente priva dei requisiti di effettività.


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