Enti di ricerca, il Ministro Giannini frena su riordino: No ad agenzia unica ma accorpamento per temi
Il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini frena sul disegno lanciato dal premier Renzi
Il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini frena sul disegno lanciato
dal premier Renzi che nella prossima riforma della Pa punta ad aggregare i 20 enti di
ricerca, di cui più della metà vigilati dal Miur: No a un'agenzia unica, meglio accorpamenti
per tema, ha detto Giannini . Gi oggi il ministro vedrà i presidenti dei 12 enti dal Cnr
all'Agenzia spaziale fino all'Istituto nazionale di fisica nucleare per provare a discutere il
dossier di cui la responsabile dell'Istruzione vuole, almeno per quanto riguarda i "suoi",
occuparsene con un provvedimento ad hoc rispetto alla riforma della Pa annunciata dal
premier Renzi e dal ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia.
Giannini: No ad una Agenzia unica
Il ministro oggi ha chiarito di non vedere con favore la possibilità di un'Agenzia unica per la
ricerca: Alcuni Paesi l'hanno gi creata, ma adesso stanno tornando indietro. Personalmente
non credo che una realt del genere sia il percorso migliore perchè si rischia di perdere gli
obiettivi dei singoli settori e si rischia anche di cedere il passo a una visione di
razionalizzazione sempre pi forte dei costi. La Giannini intervenuta questa mattina a un
convegno all'Accademia dei lincei sul lancio di una Biennale per la ricerca è invece
convinta che si andrà sempre di più verso una aggregazione delle strutture, ma procedendo a
un accorpamento per filoni tematici. Per il ministro sarebbe infine auspicabile scorporare
la ricerca e i ricercatori dai vincoli della Pa: Affronterò il tema con il ministro Madia. Non si
può assumere un ricercatore come un dipendente comunale ha aggiunto la Giannini -, se
non togliamo i ricercatori dai vincoli del turnover e dagli altri esistenti nella Pa,
difficilmente riusciremo a fare assunzioni di giovani ricercatori e difficilmente faremo della
ricerca un settore strategico per la crescita del Paese.
L'incontro con i presidenti degli enti di ricerca
Ad accorpare i 12 enti del Miur a cui se ne aggiungono altri come Enea, Istat, Cra, Isfol,
vigilati da altri ministeri ci aveva gi provato l'ex ministro dell'Istruzione, Francesco
Profumo nella legge di stabilit. Ma allora l'operazione era stata bloccata. Ora
l'accorpamento degli enti di ricerca ritornato alla ribalta, prima con la spending review
firmata Cottarelli e poi con il lancio della riforma della Pa attesa per il 13 giugno. Il
ministro Giannini punta per ad avocare a sè la competenza per intervenire sugli enti di
ricerca vigilati dal Miur.
Da qui l'incontro di oggi al ministero con i 12 presidenti: l'idea quella di mettere in piedi un
gruppo di lavoro per studiare razionalizzazioni e accorpamenti degli enti pi piccoli. Con
l'idea soprattutto di intervenire sui centri di costo centralizzando a esempio gli acquisti I
dove possibile. Questa riorganizzazione va innanzitutto colta come un segnale di
attenzione del Governo verso il mondo della ricerca, ha spiegato il presidente del Cnr Luigi
Nicolais, per il quale per l'annunciato processo di aggregazione, che intereresserà e
coinvolgerà enti controllati da pi ministeri, dovrà rispondere a criteri di funzionalit e di
valorizzazione delle competenze, certo non a tagli lineari dei costi o al ridimensionamento
delle attività. Anche per questo secondo Nicolais andrebbe ripresa l'idea di un'Agenzia di
finanziamento della ricerca, per rendere, pi fluide e rapide le procedure di accesso ed
erogazione delle risorse.