FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3901353
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Editori contro Profumo: "Gli istituti non hanno sufficienti dotazioni tecnologiche"

Editori contro Profumo: "Gli istituti non hanno sufficienti dotazioni tecnologiche"

Gli editori negano di aver siglato un accordo con il ministro Profumo, anzi sostengono di avere detto al ministro di ritenere il decreto "inapplicabile"

28/03/2013
Decrease text size Increase text size
La Tecnica della Scuola

Il Giornale parte all’attacco degli ultimi provvedimenti del ministro Profumo e questo sui libri digitali lo ritiene un “provvedimento di facciata dietro al quale c'è il nulla perchè i soldi per la digitalizzazione della scuola non ci sono e non si può pensare di farlo a costo zero.”
Il quotidiano milanese riporta il disagio dell’Associazione italiana Editori secondo cui il ministro non «ha affatto convinto gli editori della bontà» del provvedimento, sottolineando anche di non essere preoccupati soltanto per le conseguenze gravi sull'intera filiera, editori, grafici, cartai, librai e agenti.
Non c'è dubbio infatti che gli editori non abbiano alcun interesse a vedere progressivamente ridotto e poi definitivamente annullato il mercato dell'editoria scolastica che ammonta ad oltre 650 milioni di euro annui e che dunque abbiano tutto l'interesse a rimandare la digitalizzazione della scuola. Sono altrettanto vere però anche le altre problematiche messe in evidenza nel comunicato degli editori. Ovvero che le scuole non hanno dotazioni tecnologiche adeguate, a cominciare dalla banda larga. E sono ancora molto poche quelle dotate di wi-fi.
Il ministro poi, scrive sempre Il Giornale, non sembra essersi minimamente posto il problema della mancata preparazione degli insegnanti. Quanti di loro sono in grado di gestire con disinvoltura i devices tecnologici visto che l'età media dei nostri professori è 50 anni? Anche per gli studenti si pone il problema dei supporti tecnologici: si porteranno I-pad e I-phones e e Kindle da casa?E la scuola sarà obbligata a fornirli a chi non li ha? Con quali soldi? Non solo. Gli editori accusano il ministro anche di qualcosa di più grave di una semplice mancata programmazione economica. «Le intenzioni del ministero sembrano frutto della sola determinazione di voler favorire l'acquisto di tablet e pc e non poggiano su alcuna seria e documentata validazione di carattere pedagogico e culturale -scrivono gli editori- Così come non risulta siano state valutate le possibili ricadute sulla salute di bambini ed adolescenti esposti ad un uso massiccio di devices tecnologici». L'Aie conclude ribadendo una netta presa di distanza «da un decreto che ritiene dannoso e inapplicabile


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL