Edilizia scolastica, lotta alla dispersione e un piano nazionale per l'infanzia

Edilizia scolastica, lotta alla dispersione e un piano nazionale per l'infanzia. Sono le tre emergenze nazionali su cui «il Partito Democratico (Pd) punta parlando di scuola e università» commenta Francesca Puglisi, responsabile nazionale del dipartimento scuola del Pd. Tre emergenze, ma una lunga serie di provvedimenti e progetti, che nel programma elettorale del partito occupano ben 18 pagine. E se per l'edilizia scolastica il candidato premier del Pd, Bersani, ha parlato di un impegno per 7 miliardi e mezzo («allentando il patto di stabilità e utilizzando i fondi che gli enti locali virtuosi hanno immobilizzato nelle casse» spiega Puglisi), per quanto riguarda la lotta alla dispersione scolastica, «sono previsti progetti e atti da compiere» aggiunge l'esponente democratica. «Vogliamo scuole aperte tutto il giorno recita il programma per mobilitare energie, persone, intelligenze». Non si nascondono le difficoltà, ma si indica come indispensabile intervenire sulla scuola media («il punto più critico del sistema»), sulla formazione dei docenti («perché siano preparati ad affrontare classi multiculturali»). Altro passaggio per la lotta all'abbandono scolastico è «il rilancio dell'istruzione tecnica e professionale, con una forte integrazione tra i due sistemi spiega Francesca Puglisi-. Importante rendere orientativo il primo biennio post scuola media, mantenendo comunque la possibilità di assolvere l'obbligo di istruzione fino ai 16 anni anche nei corsi di formazione professionale, ma non nell'apprendistato anticipato ai 15 anni». Di «sistema integrato» il programma del Pd ne parla anche quando affronta il tema dell'infanzia e della necessità di allargare l'estensione dell'offerta degli asili nido (cioè da O a 3 anni) fino a133% dei bambini, e di arrivare al coinvolgimento della totalità dei bambini dai 3 ai 6 anni nella materna. «Parlando di sistema integrato pre-  cisa Puglisi intendiamo il sistema scolastico paritario, che è stato varato da un governo di centrosinistra con la legge sulla parità del 2000. Una legge che abbiamo approvato, ne siamo orgogliosi e crediamo nel valore del sistema integrato». (E.Le.)