Ecco i posti disponibili per la fase B
Su 16.210 posti, al Sud ce ne sono solo 1.474. E’ la conferma che i precari meridionali saranno costretti a emigrare. Più della metà sono posti di sostegno
Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato oggi sul suo sito i numeri dei posti disponibili per la cosiddetta fase B: quelli che sono rimasti vacanti dopo le prime due fasi (fase zero e fase A) che prevedevano l’assegnazione su base provinciale. Si tratta in tutto di 16.210 cattedre rimaste scoperte che a questo punto verranno allocate su base nazionale. Sono i posti più temuti dai precari perché costringeranno molti docenti del Sud a fare le valigie per andare a lavorare al Nord. Le tabelle del Miur lo confermano: i posti disponibili alNord sono 11.464 (il 70 per cento del totale), poco meno della metà a dei quali nella sola Lombardia (5.584 posti); 3.273 al Centro e solo 1.474 nel Sud (isole incluse). Mentre è al Sud che si trova la maggior parte degli insegnanti che ha chiesto di essere assunta nelle ultime ue fasi (dei 71.643 precari che hanno presentato domanda entro il 14 agosto, più della metà vengono dal Meridione).
La proposta via email entro il 1° settembre
Dei 16.210 posti disponibili in questa fase più della metà (8.797) sono per il sostegno. Per la primaria i posti comuni sono appena 15, contro 3.118 per il sostegno. Per le scuole medie 3.705 contro 4.660. Solo alle superiori i posti comuni sopravanzano largamente quelli di sostegno (7.413 contro 450). I destinatari della proposta per la fase B riceveranno un’email entro la mezzanotte del 1° settembre. Le proposte saranno pubblicate tramite avviso sul sito www.istruzione.it. Gli interessati, entro 10 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso, dovranno provvedere tramite il Portale Istanze Online all’accettazione della proposta. Chi rinuncia verrà automaticamente escluso dalle fasi successive e cancellato dalle graduatorie in cui è iscritto. I destinatari di una supplenza vicino a casa, solo per quest’anno potranno tenerla, rinviando a settembre 2016 il trasferimento nella provincia assegnata.
La fase C
Poi, scatterà la fase C, con i 55 mila posti per il cosiddetto potenziamento dell’offerta formativa. Il paradosso è che in base al complesso sistema elaborato dal Miur, le cattedre residue della fase B, quelle cioè più lontano da casa, vengono assegnate ai precari con un punteggio più alto. Mentre quelli con un punteggio più basso hanno molte più chance di rientrare nell’ultima fase e di essere assegnati vicino a casa. Anche se non avranno una cattedra vera e propria ma, almeno in questa prima fase, saranno destinati a fare da jolly coprendo le assenze dei colleghi e prestando attività di recupero pomeridiano nelle scuole. «Per avere equità bisognerebbe unificare la fasi B e C del piano di assunzioni», dice il segretario generale della Uil scuola Pino Turi. «Facendo due fasi separate in pratica si costringe chi ha più punti a muoversi e chi ne ha meno a rimanere. Alla luce di questa situazione, sicuramente ci saranno ricorsi e saranno i giudici a quel punto a decidere».