Ecco i nodi: chiamata e mobilità
Le prossime sfide del neoministro Azzolina. Blocco quinquennale dei prof, ira neoassunti
Carlo Forte
Nella nuova maggioranza che regge il governo Conte 2, infatti, vi sono forze politiche fortemente contrarie allo smantellamento di questo importante pilastro della legge 107/2015.
E secondo quanto risulta a Italia Oggi vi sarebbero anche diversi esponenti del M5S, tra cui alcuni dirigenti scolastici, che si stanno opponendo all'approvazione del provvedimento.
Pertanto, la soluzione del problema appare lontana e la questione resta in stand by.
Idem per quanto riguarda la faccenda del blocco quinquennale della mobilità per i neoimmessi in ruolo. In questo caso, peraltro, non si tratterebbe di dare lo sprint finale ad un procedimento di approvazione giunto ormai alle battute finali. Il blocco quinquennale, infatti, è stato introdotto dal decreto legge 126/2019 che, ormai, è stato anche convertito in legge.
La strada, dunque, è tutta in salita. Sarebbe necessario, infatti, un nuovo provvedimento legislativo. Che peraltro non si intravede nemmeno all'orizzonte.
Le possibilità, in questo caso, sarebbero essenzialmente due: l'introduzione di una norma speciale che cancelli o modifichi quella che prevede il blocco oppure l'adozione di un provvedimento legislativo che restituisca piena libertà di manovra alla contrattazione collettiva abrogando anche le disposizioni del decreto Madia che, in materia di mobilità, legano le mani al tavolo negoziale obbligando Aran e sindacati ai vincoli previsti dal decreto legge 126, in special modo per quanto riguarda la mobilità dei docenti.