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"E' una ferita gravissima colpa di chi ha scritto i quiz ma ora tutto cambierà”

La titolare dell’Istruzione: concorso troppo complesso ma non torneremo agli esami negli atenei. Il 7 novembre prevista la replica

02/11/2014
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la Repubblica

Corrado Zunino

Ministro, il Miur non azzecca un concorso che sia uno?

«C’è una lunga tradizione, posso rispondere per quelli sotto il mio mandato».
Provi a rispondere, allora, su che cosa è successo tra mercoledì e venerdì scorsi.
«È successo che il Cineca, il Consorzio universitario, ha ammesso di aver fatto un grave errore, un gravissimo errore materiale e umano».
Sono stati scambiati due blocchi di domande: le trenta di area medica sono state presentate nella giornata dei test sui servizi clinici e viceversa. Due file inviati male?
«Qualcosa di più complesso. È come, nel mio campo, se a un esame di storia moderna dovessi rispondere su domande di storia medievale. C’è stata una diabolica e perversa inversione di prove».
Una follia dopo mesi e mesi di preparazione.
«L’errore è grave, è una ferita nel cuore del Consorzio Cineca che, a mia memoria, ci accompagna a esami e test da sempre».
Che cosa le ha detto, venerdì sera, il presidente di Cineca, Emilio Ferrari?
«Si è scusato profondamente con i candidati medici che subiranno disagi, con le loro famiglie e poi si è scusato con me e con il ministero, comprendendo il danno che ci aveva arrecato. Abbiamo impiegato quattro mesi a preparare il primo test nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione di Medicina. Devo dire che il gestore delle prove si è preso tutte le responsabilità».
Oltre alle scuse il professor Ferrari ha offerto le sue dimissioni?
«Non me le ha offerte e non sono in grado di chiederle, non ne ho titolo: il Cineca non ha alcun rapporto di tutela o dipendenza dal ministero. Ora dovranno capire bene al loro interno che cosa è successo e noi valuteremo il nostro rapporto con loro. Questa volta l’hanno fatta grossa».
Avete un rappresentante nel Cineca, i rettori che ne guidano il consiglio dipendono pur sempre dal Miur. Potrete interrompere il rapporto? Hanno fatto errori per le abilitazioni nazionali e anche per i Tfa «Può succedere tutto, dobbiamo fare le nostre valutazioni ».
Conferma che gli errori sono stati commessi nelle trenta domande comuni per le prove di area medica e servizi clinici?
«Sì, rifaranno i test solo su quelle trenta domande generali nelle due specialità. Le dieci domande non generali, specifiche, erano corrette e lì non si rifarà niente. E così sono corretti il grande test per tutti del primo giorno e i quiz del terzo, quelli per chirurgia ».
Ministro, 11.242 aspiranti medici devono tornare a una prova stressante, decisiva per il loro futuro, e non per colpa loro. Alcuni spenderanno altri soldi per cambiare regione. Cosa prova?
«Il ministro e il ministero non hanno colpe, questa complessità era imprevedibile, fuori dall’immaginazione. L’altra notte, intervenendo subito, ho cercato di contenere il danno e di scegliere la prima data disponibile: il 7 novembre, per la prova riparatoria. Si farà tutto in una giornata, anche se capisco che il danno rimane».
C’erano state polemiche sull’organizzazione del concorso nazionale: troppe sedi, troppo piccole, nessun controllo di personale esterno. E qualche problema si è visto anche prima del grande scambio.
«La macchina è stata complessa, ma devo dire ineccepibile, anche grazie al Cineca. Poi è arrivato questo errore informatico che ha messo in discussione tutto».
Questo errore mette in discussione l’idea del concorso nazionale per l’accesso alle specializzazioni di medicina?
«Sulla base delle emozioni non si possono prendere decisioni di questa importanza. Il test nazionale è il risultato di una valutazione negativa delle prove locali, che in più occasioni aveva dato adito a falle molto più gravi: non trasparenza, poco rigore nelle valutazioni. Il test nazionale non è il capriccio del ministro, ma è la migliore scelta per la qualità e la sicurezza dell’accesso alle scuole di medicina ».

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