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E ora sciopero per tutti

La manovra sui docenti ricompatta il fronte sindacale. Dopo la Flc-Cgil, in campo Cisl, Uil, Snals e Gilda

16/10/2012
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ItaliaOggi

Dopo i 100 mila portati in piazza venerdì scorso dalla Flc-Cgil, ora tocca a Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda. Il 24 novembre sciopereranno contro il mancato pagamento degli scatti di anzianità e le ultime misure messe in campo dal governo nella legge di Stabilità.

La decisione è stata assunta ieri, dopo il fallimento del tentativo di conciliazione della scorsa settimana in merito alla richeista di pagamento dei gradoni. Non solo astensione dal lavoro di una giornata con manifestazione a Roma, ma anche sospensione immediata delle attività non obbligatorie svolte nelle scuole dal personale docente e ata, assemblee in orario di servizio, che si terranno contemporaneamente in tutte le scuole il 13 novembre, presìdi presso le sedi politiche e parlamentari per chiedere di modificare la Stabilità, a partire dalla norma sulle 24 ore di insegnamento settimanali. Insomma, sulla scuola il fronte sindacale si ricompatta, anche se con azioni che restano separate. Allo sciopero di venerdì scorso, sotto lo slogan: «La scuola non è in vendita», ha aderito, secondo la Flc-Cgil, il 9,04% del personale scolastico. Nel mirino, il passaggio dei docenti inidonei per motivi di salute ai ruoli Ata, il contratto bloccato, le pensioni, il concorso dei docenti, l'edilizia scolastica. Rivendicazioni, quelle sintetizzate dal leader della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, a cui si sono aggiunte le notizie sulla legge di stabilità: aumento dell'orario lavorativo dei docenti a 24 ore settimanali, conferma del blocco degli scatti di anzianità fino al 2014, decurtazione degli stipendi per i permessi ex lege 104. Motivazioni riprese da Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda, i cui segretari, rispettivamente Francesco Scrima, Massimo Di Menna, Marco Paolo Nigi e Rino Di Meglio, parlano di «inaffidabilità della controparte», ovvero del ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, i cui impegni «rischiano spesso di rivelarsi inconcludenti». Sugli scatti di anzianità, i sindacati avevano firmato un accordo con il governo, accordo che non è stato mantenuto.


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