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E la ministra Azzolina torna nel mirino M5S contro Casellati, il centrodestra fa muro

Aumenta ogni giorno di più la pressione sul ministro Azzolina

27/07/2020
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Il Messaggero

Aumenta ogni giorno di più la pressione sul ministro Azzolina. Per M5s bisogna finirla di creare allarmismo ma nella maggioranza giallo-rossa e nel governo c'è preoccupazione sulle riaperture delle scuole. A rilanciare il rischio di un black out' del sistema scolastico è stato la presidente del Senato Casellati ieri nell'intervista al Messaggero', chiedendo «regole certe ed uguali per tutti» e parlando di possibile catastrofe all'orizzonte.
BOTTA E RISPOSTAUn attacco respinto dai pentastellati con il capogruppo Perilli: «Dalla seconda carica dello Stato ci si attende un atteggiamento al di sopra degli schieramenti politici e all'insegna dell'unità del Paese», l'affondo con tanto di controffensiva: «Non sono mai state messe tante risorse come adesso, 6 miliardi in totale da inizio anno, 2,9 solo per settembre. E questi soldi vengono stanziati anche per iniziare a porre rimedio ai tagli brutali decisi dai governi di centrodestra». 
Ma il responsabile dell'Istruzione sotto traccia è nel mirino pure di molti parlamentari del Movimento. Anche nel governo viene considerato una degli anelli deboli e inserito nel dossier rimpasto che potrebbe aprirsi dopo le Regionali. La Azzolina è però difesa dal premier Conte che punta tutto sul rilancio dell'attività didattica in presenza. La prova del nove ovviamente ci sarà a settembre ma le parole di Zingaretti non lasciano tranquilli i pentastellati. Per il segretario dem si tratta di un'assoluta priorità per la rinascita. «Occorrono un impegno di coordinamento straordinario tra ministeri e il coinvolgimento del personale scolastico per riaprire a settembre tutte le scuole. Non riuscirci sarebbe gravissimo», taglia corto. La richiesta dunque è quella di una cabina di regia. 
Tradotto, secondo le interpretazioni di un big' del Movimento, si tratta di un'operazione di commissariamento. Il ministro ha sempre difeso il suo operato e respinto le dure critiche piovute in questi mesi, ora chiede che si evitino le polemiche e che ci sia l'apporto di tutti gli attori in campo e soprattutto degli enti locali, che devono collaborare per la realizzazione degli interventi sull'edilizia scolastica. «La verità osserva un altro esponente di primo piano del Movimento è che anche al dicastero la macchina gli rema contro. È un capro espiatorio per destabilizzare il Movimento». 
ALLARME NEL PDQuando si discusse il dl scuola al Senato il presidente del Consiglio chiese il sostegno degli alleati, evitò intervenendo in prima persona che si creasse una spaccatura nella maggioranza. Ma nel Pd l'allarme resta alto e anche Italia viva non ha mai mollato la presa. «Siamo pronti alle barricate se le scuole non riapriranno il 14 settembre dice il capogruppo renziano a palazzo Madama, Faraone -. Su questo siamo irremovibili. Un paese che riapre il campionato di calcio, i bar e le spiagge e non le scuole ha qualcosa che non va. Senza scuola non c'è futuro, lo sanno le donne meglio di tutti». Il timore è che i presidi (in maniera autonoma stanno cercando luoghi differenti per evitare che alle elezioni del 20 e 21 settembre si voti solo nelle scuole) vengano lasciati soli, che non si riesca a mettere sul campo un piano ben preciso. 
CONFUSIONEBanchi nuovi, orari differenziati, strutture alternative, il tema del distanziamento sociale e dell'operatività degli insegnanti, i test seriologici che dovrebbero scattare alla fine del prossimo mese per professori e personale scolastico: «Il fatto è lamentano gli alleati del Movimento 5 stelle che su tante cose regna ancora confusione quando sulla scuola si gioca il destino del governo e il futuro dei nostri figli». Alle rassicurazioni di Conte che da tempo ripete come la scuola è e sarà al centro dell'azione dell'esecutivo, replica il centrodestra. «Resta un caos inspiegabile», afferma la capogruppo di FI alla Camera, Gelmini. 
Emilio Pucci


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