E la Lombardia scivola sulle buste
Troppo leggere, era possibile spiare i nomi dei candidati. Gara sospesa, ora si attende il ricorso. Eppure lo stesso Tar esclude comportamenti scorretti
di Giuseppe Mantica
Il concorso a preside della Lombardia scivola sulla grammatura di una busta. Il tribunale amministrativo regionale di Milano (IV sezione) ha annullato gli atti del concorso a dirigente scolastico con la sentenza n. 2035/2012, adottata in camera di consiglio il 17 luglio scorso e depositata il giorno successivo.
Il decreto annullato
L'atto che principalmente subisce la sentenza del tar è il decreto n. 113/12 della direzione regionale con cui era stato approvato l'elenco dei candidati ammessi alla prova orale (come da d.m. del 13.7.2011) e che viene annullato travolgendo tutto ciò che ne è seguìto. È facile, a questo punto, prevedere l'appello del ministero e dell'ufficio scolastico regionale, così come le reazioni dei contro interessati, ossia di coloro che hanno portato a termine con profitto tutte le prove del concorso.
Al proposito va detto che la procedura di scrutinio era terminata con la conclusione degli orali nello scorso mese di giugno.
La busta
La questione di merito riguarda la violazione del principio dell'anonimato perché la busta piccola, contenente il cartoncino con le generalità dei concorrenti (a sua volta inserita nella busta grande, includente l'elaborato scritto redatto dagli stessi) a garanzia della loro non immediata riconoscibilità, è stata ritenuta inidonea allo scopo, essendo agevolmente visibile quanto, nella stessa, contenuto, ossia portando all'identificazione del concorrente.
A questa deduzione il collegio è giunto procedendo all'esame materiale dal quale «è emerso nitidamente che il contenuto del cartoncino, contenente i dati anagrafici dei candidati, risulta agevolmente leggibile, se posto in controluce, anche all'interno della busta bianca piccola in cui il predetto cartoncino è stato posto dallo stesso candidato. Ciò avviene a causa del colore bianco, della consistenza molto modesta –al limite della trasparenza– dello spessore della carta utilizzata per la busta piccola _ e dall'assenza di un ulteriore rivestimento interno alla stessa».
La norma
Il Tar ritiene violato il d.p.r. n. 487/94, secondo cui il candidato scrive le proprie generalità nel cartoncino e lo chiude nella busta piccola che pone, quindi, nella grande per la consegna.
Nel caso di specie, la sola possibilità astratta –non essendo, peraltro, emerso in concreto alcun elemento in grado di avallare l'ipotesi che la commissione giudicatrice abbia effettivamente violato la garanzia dell'anonimato– di attribuire la paternità degli elaborati, prima dell'apertura della busta piccola, è di per sé sufficiente, secondo i giudici milanesi, ad invalidare l'intera fase della procedura relativa allo svolgimento delle prove scritte. In tal senso, viene esposto in sentenza, assume rilievo il carattere invalidante di qualsiasi disomogeneità contenutistica o formale delle buste, ove suscettibile di arrecare un vulnus al principio di anonimato, rendendo riconoscibile la provenienza dei testi in questione.
Le reazioni
Oltre alle possibili impugnazioni sopra indicate, è probabile sull'ultimo punto attendersi le reazioni della commissione esaminatrice che, seppur indirettamente, viene adombrata dal dubbio che possa essersi prestata a delle irregolarità (nonostante la stessa sentenza si sia preoccupata di escluderla). Non si contesta la probabilità di lettura dei dati del candidato, quanto il fatto che essa era consentita (così in sentenza) solo ponendo in controluce la busta: ciò presupporrebbe, seppur in ipotesi, che la commissione intera potesse avere tale intendimento. Facendo venir meno, non solo il rapporto fiduciario nell'organo deputato, ma anche l'apertura a molteplici dubbi sulle operazioni tutte.
La sospensione
La decisione giudiziaria ha comportato la sospensione della procedura di nomina dei neo dirigenti scolastici che adesso rischiano di vedere vanificati tutti gli sforzi fin qui fatti, ossia il test di accesso, gli scritti e la prova orale (circa 400 docenti hanno superato tutte le prove). Così è stato costretto a pronunciarsi il direttore generale dell'u.s.r. della Lombardia con la nota n. 9338/2012 del 19.7.2012. Il comunicato precisa che è sospesa anche la sessione straordinaria del 23-27 luglio 2012 che era stata prevista per il caso di esito sfavorevole del giudizio amministrativo.
Resta, infine, il dubbio di provocare forti disparità con le altre regioni d'Italia che possono aver usato le medesime buste.