E i sindacati ritrovano l'unità
Oggi la sfida sulla chiamata diretta dei docenti
Sandra CArdi
Firma a cinque per il contratto integrativo sulla mobilità annuale. A sottoscriverlo il 15 giugno scorso al Miur tutti i sindacati rappresentativi della scuola: Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams. Il testo negoziale mette d'accordo anche la Gilda, che non aveva firmato il contratto sui trasferimenti e i passaggi che, a differenza del contratto sulla mobilità annuale che conferma il diritto a scegliere la sede di destinazione, prevede l'assoggettamento dei docenti al sistema degli ambiti territoriali e alla chiamata diretta. Il contratto sottoscritto completa, ampliandoli e perfezionandoli ulteriormente, spiegano i segretari dei 5 sindacati firmatari, Mimmo Pantaleo (Cgil), Maddalena Gissi (Cisl), Pino Turi (Uil), Marco Paolo Nigi (Snals), e Rino Di Meglio (Gilda) in un comunicato congiunto, gli elementi di tutela del personale in tema di mobilità. Un altro passo in avanti, secondo Cgil, Cisl Uil, Snals e Gilda, che consentirà il massimo delle possibilità di spostamento dei docenti anche sui posti disponibili per un solo anno scolastico.
I provvedimenti di assegnazione provvisoria, infatti, saranno tutti effettuati sulle singole scuole in cui vi siano posti disponibili. Resta tutta da scrivere, invece, la sequenza contrattuale sulla chiamata diretta: una sorta di appendice al contratto sui trasferimenti e sui passaggi, con la quale dovrebbero essere fissate le regole cui i dirigenti dovranno attenersi. La questione riguarda oltre 60mila docenti. Praticamente, tutti i docenti immessi in ruolo in fase B e C e un numero imprecisato di docenti che risulteranno in esubero all'esito della mobilità a domanda. L obiettivo è assicurare il massimo di obiettività e trasparenza a operazioni che riguarderanno migliaia di persone. «Servirà a tal fine un negoziato approfondito e serio con il ministero dell'istruzione», spiegano i 5 sindacati in una nota, «per completare il quadro delle regole per la mobilità, dando certezza e continuità al personale, anche al fine di garantire il regolare avvio dell anno scolastico. I nostri obiettivi: trasparenza, oggettività e omogeneità delle regole».
La strada, però, è tutta in salita. L'amministrazione, infatti, è ferma da oltre un mese su di una proposta, peraltro non ancora pienamente esplicitata, basata su 10 articoli, che non fanno altro che ricalcare le disposizioni contenute nella legge 107. Il tutto senza fare alcuna menzione a criteri oggettivi e trasparenti basati su graduatorie e punteggi. In buona sostanza: una posizione diametralmente opposta a quella dei sindacati che vorrebbero, invece, un articolato con regole tassative e senza margini di discrezionalità. Oggi il round decisivo a viale Trastevere.