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E i prof passano allo sciopero dei compiti

Assemblee con i genitori, niente esercitazioni in classe, voti e interrogazioni

23/10/2012
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Il Messaggero



 
di ALESSIA CAMPLONE

ROMA - Assemblee, appelli, manifestazioni spontanee: il mondo della scuola risponde con una protesta corale alla legge di stabilità messa a punto dal governo, e che prevede robusti tagli (721 milioni a regime ogni anno dal 2014 in poi) e un aumento delle ore in classe degli insegnanti della scuola secondaria, da 18 a 24 alla settimana. Si va dallo sciopero bianco del liceo scientifico Talete di Roma, alle iniziative più individuali e originali, come quella di un precario di Ferrara che si è industriato nello stampare una serie di magliette con scritte di protesta, come «pubblica (d)istruzione», per arrivare ai due docenti di un istituto superiore di Palermo che hanno rifiutato per iscritto l’incarico di coordinatori di classe.
Il fronte è compatto: precari e personale di ruolo, tutti insieme sono uniti nella protesta, e questa è già una prima novità. L’altra novità è che la mobilitazione si è affrancata dai simboli della politica, come nel sit-in organizzato spontaneamente davanti al ministero dell’Istruzione domenica scorsa, al quale hanno partecipato centinaia di docenti reclutati semplicemente con una catena di sms.
Tutto questo mentre dal dicastero di viale Trastevere si cerca di dare ascolto aprendo ad altre possibili soluzioni per scongiurare l’aumento delle ore di lavoro dei prof. Proprio a questo proposito dal Miur, ieri, è arrivata la smentita sulla ventilata possibilità di far salire settimanale di insegnamento non a 24 ore, ma a 21. Indiscrezioni che «sono destituite da ogni fondamento», dicono dal Miur. Lo sciopero bianco del liceo Talete lo ha deciso il consiglio dei docenti. Per tutta questa settimana si farà solo quella viene definita «didattica essenziale». Niente compiti in classe, niente voti e interrogazioni, molto tempo dedicato alle spiegazioni sulle proteste. Giovedì è stata programmata anche un’assemblea con i genitori. Bloccate tutte le attività del Piano dell'offerta formativa: dai consigli di classe alle uscite didattiche alle attività pomeridiane.
Gli insegnanti del Talete hanno costituito un coordinamento con altre scuole della capitale: il Mamiani, il Montale, il Plinio e la Farnesina. Ma si stanno coordinando per iniziative comuni di protesta e di opposizione alla politica dei tagli anche gli altri colleghi del Labriola, l’Anco Marzio, il Righi, il Kant, il Vittorio Colonna, il Morgagni. L’intento è di estendere questa forma di protesta in tutta Italia.
Si dice pronta a nuove azioni di lotta la Flc Cgil che in attesa dello sciopero organizzato da tutti i sindacati della scuola per il 24 novembre prossimo, ieri ha annunciato l’occupazione degli uffici scolastici regionali e provinciali. Accanto a docenti e precari gli studenti. Anche se ieri mattina c’è stato chi ha speculato sulla protesta. Alcune decine di militanti di Blocco studentesco, infatti, hanno fatto un blitz a volto coperto all'interno del liceo Giulio Cesare di Roma, armati di spranghe, lanciando volantini e sparando fumogeni. Molta paura, nessun ferito, il liceo è stato evacuato. Un analogo blitz non è riuscito a un altro liceo della capitale, il Goffredo Mameli. Una iniziativa di pochi. Gli studenti romani, infatti, hanno annunciato tre giorni di assemblee e dibattiti a partire da domani. Sabato è stato proclamato il No Monti day con un corteo nazionale che si snoderà lungo le vie della capitale. In preparazione di questa giornata gli studenti universitari dopodomani si riuniranno in assemblea alla Sapienza. L’Unione degli studenti sta diffondendo storie di scuole pericolose per l’edilizia trascurata, dal liceo del Salernitano dove la cassetta di porcellana dello sciacquone è caduta addosso a una ragazza, alla contro soffittatura crollata in una classe di un istituto tecnico di Torino, e per fortuna gli studenti non erano in quel momento ai loro banchi. A contestare i provvedimenti sulla scuola del governo Monti anche il Codacons, l’associazione in difesa dei consumatori, ha annunciato una class action.
 


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