È corsa alla chiamata diretta
Solo due giorni per inviare il curriculum e fare il colloquio
MArco Nobilio
Docenti neoimmessi in ruolo alle prese con il curriculum e la chiamata diretta. Sono 31.735 (25.301 su posti comuni e 6434 su posti di sostegno) le immissioni in ruolo autorizzate dal ministero dell'istruzione, con il decreto DM 669/2016, nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di I e II grado. E 4.419 (3.632 su posti comuni e 787 sul sostegno, le assunzioni a tempo indeterminato disposte con il decreto 661/2016.
La maggior parte di loro sta provvedendo al proprio curriculum: adempimento preliminare necessario per ottenere una sede per 3 anni, come previsto dalla legge 107/2015. Dopo che lo avranno inserito nell'apposito spazio web del sito del ministero dell'istruzione («Istanze Online») dovranno attendere l'eventuale chiamata diretta da parte del dirigente scolastico.
E in caso di mancata accettazione delle eventuali proposte oppure di mancata proposta da parte dei dirigenti, otterranno una sede d'ufficio.
Le immissioni in ruolo che sono state disposte in questi giorni, infatti, hanno comportato la mera assegnazione ad un ambito. La sede vera e propria, invece, avverrà ad esito della lotteria della chiamata diretta o della mobilità d'ufficio.
La tempistica fissata dal ministero è strettissima. Entro domani, 13 settembre, i dirigenti scolastici dovranno terminare le trattative per il conferimento degli incarichi e, dopodomani, gli uffici scolastici dovranno assegnare le sedi ai docenti che non abbiano trovato collocazione nella fase della chiamata diretta.
Le operazioni dovranno concludersi entro il 15 settembre. Queste sono le date imposte dal ministero dell'istruzione con la nota 25272 emanata il 7 settembre scorso. Ma gli uffici scolastici sono in affanno, anche per effetto degli ulteriori adempimenti connessi alla mobilità introdotti dalla legge 107/2015.
A ciò va aggiunto il fatto che il sistema della chiamata diretta ha impedito ai oltre 60mila neoimmessi in ruolo nelle fasi B e C di partecipare alla mobilità a domanda scegliendo la sede. Ciò ha comportato a sua volta una crescita esponenziale del numero delle domande di assegnazione provvisoria. Proprio per tentare di ottenere una sede più vicina a casa. Tentativo che è stato loro precluso dai meccanismi autoritativi di assegnazione della sede collegati alla chiamata diretta e al trattamento d'ufficio per coloro che non sono stati collocati in prima battuta.
Va detto, inoltre, che i docenti che sono stati immessi in ruolo negli ultimi giorni, comunque, hanno avuto modo di rimanere nella propria regione (i vincitori del concorso) e nella propria provincia (gli aventi titolo tratti dalle graduatorie a esaurimento). Mentre gli immessi in ruolo nell'ambito del piano straordinario di assunzione disposto dalla legge 107/2015, nella maggior parte dei casi, sono stati assegnati in ambiti di altre regioni, anche molto lontani da casa.
Per questi ultimi, dunque, la presentazione della domanda di assegnazione provvisoria ha rappresentato una necessità. Di qui la mole impressionante di domande che, quest'anno, secondo risulta a Italia Oggi, ha superato le 100mila istanze, e gli inevitabili ritardi nell'adempimento delle procedure di competenza degli uffici.
A ciò va aggiunto il contenzioso connesso all'assegnazione degli ambiti, per il quale è stato rispolverato l'istituto della conciliazione negoziale, ormai cancellato dalla legge già dal 2010.
Al termine delle operazioni gli uffici provvederanno all'individuazione dei posti rimasti disponibili per le supplenze e procederanno con le convocazioni. In questa fase gli incarichi saranno assegnati agli aspiranti docenti, ancora presenti nelle graduatorie a esaurimento, che abbiano scelto di non partecipare alla tornata di immissioni in ruolo disposta dalla legge 107 oppure che vi abbiano partecipato, ma non abbiano ricevuto alcuna proposta e che non siano stati immessi in ruolo nella tornata di assunzioni che si sta tenendo in questi giorni.