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dsonline: I DS sulla Finanziaria e la Scuola

E’ un buon punto di partenza su cui innestare le successive iniziative per la piena realizzazione del programma dell’Unione

09/10/2006
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Dopo le sofferte giornate di fine settembre in cui sono apparse le prime bozze della finanziaria ’07 riguardanti la scuola verso le quali si sono espresse le forti resistenze, il rifiuto e la denuncia da parte della associazioni sindacali e professionali dei docenti, degli studenti, dei genitori e delle stesse forze politiche di maggioranza, nel testo definitivo della Finanziaria ci sono alcune scelte che, se pienamente attuate, costituiscono svolte strategiche per l’amministrazione e per la politica scolastica del nostro paese.
In primo luogo, il ribadimento della centralità dell’autonomia delle scuole a cui alcuni interventi puntuali danno forza e trasparenza, caricandola al tempo stesso della responsabilità piena della modalità dell’offerta formativa. In questo senso vanno le norme che concernono i meccanismi di finanziamento alle scuole autonome attraverso la concentrazione dei diversi canali in due Fondi, il primo dei quali convoglierà tutti i finanziamenti trasferiti alle scuole che riguardano il personale (con esclusione delle retribuzioni); il secondo destinato a mettere insieme i finanziamenti che riguardano il funzionamento delle scuole. La scuola dell’autonomia si avvia cioè ad assumere la piena responsabilità della gestione complessiva didattico-amministrativa.
In secondo luogo, sempre come sviluppo della capacità autonoma delle scuole si introducono modalità e procedure per superare le rigidità della fissazione di parametri per la formazione delle classi, per l’adozione di progetti incisivi per prevenire e contrastare il fenomeno degli insuccessi e degli abbandoni scolastici e quindi per l’utilizzazione più efficace del personale. In questa direzione si muove anche la norma che supera l’art. 40 della legge 449, nella previsione che si stabilisca tutto l’organico necessario a dar risposte effettive alle esigenze degli allievi diversamente abili, nel rispetto rigoroso delle norme sulle certificazioni che definiscono l’esigenza del docente di sostegno. Il grande problema dell’eliminazione del precariato della scuola viene posto come un traguardo da raggiungere nello scorcio di un triennio, con l’assorbimento di 150 mila docenti precari e 20 mila di personale Ata, ponendo a conclusione di questa fase – che consentirà anche di aggiornare con nuovi criteri le graduatorie permanenti senza ledere i diritti già maturati - la necessità di avviare nuovi meccanismi di reclutamento su base concorsuale e il superamento delle graduatorie permanenti e quelle degli idonei dei concorsi precedenti. Positive sono le norme che aboliscono il doppio punteggio e la ridefinizione della valutazione degli altri titoli ai fini della definizione delle graduatorie e le norme per gli strumenti musicali che pongono fine alla questione relativa al possesso dei titoli per l’inserimentio nelle graduatorie permanenti.
Rientrano in questa seconda grande area di intervento della finanziaria ’07 i provvedimenti che concernono la delegificazione della disciplina del concorso ordinario a dirigente scoalstico, con la fissazione soltanto di alcuni criteri fondamentali tra cui quello della unificazione dei settori di dirigenza scolastica configurando così la figura unica di dirigente scolastico. In questa fase di transizione viene modificato il concorso ordinario in atto, prevedendo la progressiva immissione in ruolo sui posti vacanti anche per gli anni scolastici 2007-08 e 2008-09 dei candidati del concorso che abbiano superato la fase della selezione per l’ammissione ai corsi di formazione. E’ prevista per coloro che non l’hanno compiuto la partecipazione al corso di formazione. Ciò da attuazione anticipata alle disposizioni che non prevederanno una ulteriore fase di esame dopo il periodo di formazione e consentiranno di concludere utilmente il concorso ordinario per effettuare le nomine per il prossimo anno scolastico e risolvere così anche il fenomeno dell’eccessivo numero dei posti vacanti nella dirigenza scolastica.
In terzo luogo, la Finanziaria stabilisce norme per l’elevamento dell’obbligo scolastico, con la fissazione che l’istruzione obbligatoria è impartita per 10 anni, quindi fino al primo biennio della scuola superiore; a 16 anni viene elevata l’età per l’accesso al lavoro; il biennio è gratuito; la struttura del biennio è unitario e integrato, in modo da consentire , sotto la responsabilità della scuola dell’autonomia, la costruzione di percorsi diversificati volti a contrastare la dispersione scolastica avvalendosi anche del concorso di strutture formative accreditate dalle regioni, sulla base di precise e vincolanti indicazioni nazionali. La costituzione dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, che subentra alla funzioni svolte attualmente dall’Irre e dall’Indire, vuole dare una soluzione organica e unitaria ai problemi della strumentazione a sostegno dell’autonomia. In questo senso si muovono anche le norme che riguardano l’Invalsi che tendono a potenziare la qualità scientifica e l’autonomia di questo prezioso strumento per la valutazione del sistema dell’istruzione a cui viene data una stabilità nella definizione dell’organico e al funzionamento amministrativo. Tra i provvedimenti tesi a rafforzare ed estendere il sistema educativo e formativo e dare così risposte non artificiose all’esigenza educativa dei bambini al di sotto dei tre anni va segnalata l’attivazione sperimentale di sezioni “primavera” improntate a criteri di qualità pedagogica rispondente alle caratteristiche di questa prima fascia di età. Per la popolazione adulta, compresa quella immigrata, alla scopo di far conseguire più elevati livelli di istruzione, nella Finanziaria sono previsti interventi per riorganizzare i Centri per l’educazione degli adulti, attribuendo ad essi autonomia amministrativa, organizzativa e didattica e provvedendo a dotarli di un proprio distinto organico rispetto a quello dei normali percorsi scolastici.
Per ultimo, ma non per ordine di importanza, debbono essere segnalate le norme a sostegno dell’edilizia scolastica e la messa a norma degli edifici scolastici. Sono state inoltre assicurate le risorse per il contratto dei lavoratori della scuola.
Ovviamente non tutti i problemi della scuola sono stati affrontati e risolti. Ma pare indubbio che, in una Finanziaria volta a risanare la disastrosa situazione del debito pubblico, è stato dato un segnale importante della centralità della politica della scuola per il governo di centro-sinistra. E’ un buon punto di partenza su cui innestare le successive iniziative per la piena realizzazione del programma dell’Unione.


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