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Docenti, sbloccati i vincoli per le domande di trasferimento

Gli insegnanti potranno presentare domanda per cambiare scuola, ambito o provincia anche prima dei tre anni previsti. Uno dei cardini della Buona scuola va in soffitta

30/12/2016
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Tutti potranno presentare liberamente domanda di mobilità scegliendo tra scuola, ambito o provincia con il conseguente superamento del vincolo triennale; saranno revisionate le tabelle dei punteggi per valorizzare l’esperienza e il servizio pre-ruolo e in altro ruolo prestato nella scuola statale; il passaggio da titolarità di ambito a titolarità di scuola, fondato su principi di imparzialità e trasparenza, sarà regolamentato in un parallelo specifico percorso di contrattazione; il 60% dei posti disponibili sarà assegnato alle nuove assunzioni, il 30% alla mobilità, il 10% alla mobilità professionale (da riequilibrare nei successivi contratti). Eccoli i punti chiave dell’intesa raggiunta, tra ministero dell’Istruzione e sindacati, sulla mobilità del personale scolastico per il 2017/2018. Un accordo, quello firmato dalla ministra Valeria Fedeli che, di fatto, smonta uno dei pilastri della riforma della Buona Scuola varata dalla ministra Stefania Giannini. «Un’intesa a favore della scuola - la definisce Fedeli - Abbiamo avviato un percorso di responsabilità e serietà che mette al centro il funzionamento del nostro sistema di istruzione. Vogliamo aprire l’anno scolastico 2017/2018 nelle migliori condizioni».

Soddisfatti i sindacati (tranne Gilda)

Con l’accordo, dicono i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, «vengono sciolti i nodi politici che hanno condizionato finora l’avvio di una vera trattativa sulla mobilità del personale scolastico per il 2017/2018». Secondo le organizzazioni l’accordo «attesta un cambio di metodo coerente con l’accordo firmato lo scorso 30 novembre tra per la ripresa di corrette relazioni sindacali e un riequilibrio del rapporto tra leggi e contrattazione a favore di quest’ultima». Gli elementi «sono il frutto di un meticoloso lavoro di mediazione favorito anche dall’atteggiamento di attenzione e apertura al dialogo assunto dalla ministra Fedeli a partire dall’incontro del 22 dicembre». Ma non tutti i sindacati sono soddisfatti: Gilda ha deciso di non firmare l’accordo perché «pur in presenza di aperture quali la deroga al vincolo triennale per tutti e la possibilità di esprimere alcune preferenze su scuola per tutti non si possa accettare che la maggior parte dei docenti venga collocata negli ambiti territoriali e sottoposta alla individuazione per competenze ovvero alla chiamata diretta».

I prossimi passaggi

Ora bisognerà completare la trattativa con la stesura articolata del contratto spiega Maddalena Gissi, segretaria Cisl scuola - «ma la linea è tracciata in modo chiaro e va nella direzione giusta: parità di trattamento per tutti i docenti, delimitazione precisa dei limiti territoriali entro cui potrà avvenire l’eventuale mobilità d’ufficio, ampio riconoscimento del diritto a trasferirsi direttamente su altra scuola oltre che su ambito, semplificazione delle procedure. Un ottimo lavoro, che i sindacati, ma anche l’Amministrazione, hanno condotto con intelligenza e responsabilità».


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