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Direttori di fatto e non di ruolo, concorso riservato in rampa di lancio

Italiaoggi anticipa le ipotesi allo studio del governo

02/07/2019
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ItaliaOggi

Marco Nobilio

Un concorso riservato per consentire agli assistenti amministrativi che abbiano svolto la funzione di direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga) di accedere alla qualifica di Dsga in via definitiva. Così da contemperare gli interessi degli assistenti amministrativi con quelli dei vincitori del concorso indetto per effetto della legge 205/17 e coprire i 2400 posti vacanti e attualmente disponibili. Che il prossimo anno saranno ancora di più per effetto dei pensionamenti. È questo uno dei temi caldi sui quali sta lavorando il ministero dell'istruzione per dare attuazione all'intesa di palazzo Chigi sottoscritta tra governo e sindacati il 24 aprile scorso. Il 20 giugno si è tenuto un primo incontro tecnico presso il ministero dell'istruzione, durante il quale sono state formulate diverse ipotesi. La prima è quella di indire un concorso riservato agli assistenti amministrativi non laureati che abbiano svolto la funzione di direttore dei servizi generali e amministrativi per almeno 3 anni. Ma vi sarebbero diversi ostacoli di natura giuridica ancora da superare.

In primo luogo quello della individuazione della platea dei destinatari. Che secondo le disposizioni vigenti, non potrebbe essere ristretta solo al personale interno all'amministrazione scolastica, ma aperta anche agli esterni. E un ulteriore nodo sarebbe rappresentato dal fatto che le qualifiche del personale Ata non prevedono una verticalità diretta tra la qualifica di assistente amministrativo e quella di Dsga. Tra queste due qualifiche, che fanno riferimento, rispettivamente, all'area B all'area D, vi sarebbe infatti, una qualifica intermedia, che è quella del coordinatore amministrativo inquadrato nell'area C. Qualifica che, per sua natura, prevede l'obbligo di sostituzione del Dsga. Ma in quest'ultimo caso si tratta di una situazione meramente astratta. Perché i ruoli dei coordinatori amministrativi non sono mai stati istituti, sebbene il contratto di lavoro preveda espressamente tale qualifica.

Un altro aspetto non risolto è quello della tipologia di concorso da utilizzare. E cioè se dovrà essere istituto un concorso per meri titoli oppure un concorso per titoli ed esami. E in quest'ultimo caso, se la procedura selettiva dovrà prevedere prove facilitate oppure no. Il governo, peraltro, starebbe lavorando anche sulla possibilità di istituire una graduatoria permanente alla quale riservare fino al 50% dei posti disponibili di Dsga da assegnare annualmente. Nel qual caso si tratterebbe di un concorso per soli titoli. Al quale potrebbero accedere solo gli assistenti amministrativi in servizio con contratto a tempo indeterminato che, all'atto dell'iscrizione in graduatoria, risultassero utilizzati come Dsga facenti funzioni e avessero maturato il requisito di aver prestato 2 anni (24 mesi) di servizio come direttore dei servizi generali e amministrativi a partire dall'anno scolastico 2000/2001. Secondo questa ipotesi le graduatorie permanenti dovrebbero essere compilate attribuendo a ciascun candidato i punteggi determinati con un decreto del ministro dell'istruzione. E seguendo una serie di criteri volti a valorizzare l'esperienza sul campo e i titoli di studio e formazione posseduti dagli aspiranti.

In particolare dovrebbe essere attribuito un punteggio specifico per il servizio da responsabile amministrativo e da direttore servizi generali amministrativi. E dovrebbero essere attribuiti punteggi specifici per il possesso di laurea, con particolare riguardo a quella specifica prevista per l'accesso al profilo, per la partecipazione ad attività di formazione specifica per il profilo di Dsga, per il superamento selezione test ammissione e relativa formazione procedura selettiva mobilità verticale prevista dal decreto ministeriale 9 febbraio 2012, n. 17 e per il superamento selezione test ammissione procedura selettiva mobilità verticale effettuata ai sensi del decreto ministeriale 9 febbraio 2012, n. 17. E infine, altri punti dovrebbero essere assegnati per il possesso della seconda e della prima posizione economica.

La bozza di provvedimento prevede che le graduatorie provinciali permanenti, cosi costituite, saranno aggiornate biennalmente e utilizzate per le immissioni nei ruoli di direttore dei servizi generali e amministrativi nella quota del 50% dei posti vacanti e disponibili di ogni anno scolastico. E dovranno essere utilizzate anche per le operazioni di sostituzione del Dsga che dovessero rendersi necessarie nel caso dovessero insorgere ulteriori disponibilità di posti Sdia nell'organico di diritto che nell'organico di fatto.

Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, l'ipotesi al vaglio del governo, se si concretizzerà in un provvedimento legislativo, si applicherà già dal 1° settembre prossimo. Resta da vedere quale sarà la soluzione definitiva che l'esecutivo adotterà. E, soprattutto, quali saranno gli effetti sulle immissioni in ruolo dei vincitori di concorso che, a quel punto, si vedrebbero sottrarre il 50% dei posti utili per le loro immissioni in ruolo.


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