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Didaweb-LA MOSSA DEL CAVALLO (...a sorpresa...)-di G,Cerini

Riforma della scuola, modello trentino LA MOSSA DEL CAVALLO (...a sorpresa...) Grandi manovre in quel di Trento. La Giunta provinciale (ulivista) sta per sottoscrivere un protocollo di intesa con...

27/05/2002
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Didaweb

Riforma della scuola, modello trentino
LA MOSSA DEL CAVALLO (...a sorpresa...)

Grandi manovre in quel di Trento. La Giunta provinciale (ulivista) sta per
sottoscrivere un protocollo di intesa con il Ministro Moratti per dare avvio
alla riforma della scuola fin dal 1° settembre prossimo. Cosa c'è mai sotto
? Sindrome da "primi della classe" ? Accordo trasversale inconfessabile ?
Federalismo "rampante" ?
Il protocollo magari è già stato "rivenduto" come anticipo "secco" della
c.d. riforma Moratti. Guardiamolo con più attenzione (una sintesi esauriente
è rinvenibile in COMUNICATO STAMPA n. 1227)
del 18-5-2002).

Intanto, si generalizza l'istituto comprensivo e si ipotizza
un'articolazione interna per bienni, con il "raccordo" classi 5^ elementare-
1^ media, suggerito dalla Commissione Bertagna, ma rifiutato dal Governo nel
suo ddl. Certo, l'approccio didattico al biennio a scavalco -intitolato alla
"secondarietà"- appare discutibile, forzato com'era già nel documento
Bertagna, ma senza dubbio è un oggetto pedagogico assai più interessante
della rigida separazione tra elementari medie che campeggia nella
legge-delega. Sembra, cioè, dar ragione alla "storia" dei comprensivi.

Poi, ewwiwa, si rinuncia all'anticipo delle iscrizioni in prima elementare
ed alla materna (questa saggezza trentina dimostra che l'ipotesi del ddl non
è poi così "popolare" come si pensa...). Però, qualcosa in positivo, sulla
"scuola dell'infanzia" si dovrà pur dirla, anche a Trento.

Per l'istruzione superiore (che a Trento gode già di ampie libertà
"federali", potendosi l'obbligo a 15 anni assolvere anche nella formazione
professionale), la novità è la costruzione di "sbocchi" verso l'alto (la
maturità, l'istruzione superiore, l'Università) dei pecorsi di tipo
professionale.

Altri aspetti da approfondire riguardano:
a) gli orari curricolari ridotti a 24-26 ore, con la possibilità di arrivare
facltativamente fino a 36 ore settimanali, con tutte le preoccupazioni (ma
anche i fraintendimenti) legati a questa proposta di "curricolo essenziale"
a doppia velocità;
b) una più marcata curvatura "locale" dei sistemi di valutazione, con
l'apparire di standard locali e nazionali (ma oggi Trento è l'unico sistema
territoriale ad essersi dotato di un sistema di valutazione scolastico
provinciale e qualcosa in merito può insegnarci).

Un tocco finale: il tutto sta avvenendo per protagonismo dei politici,
piuttosto che per convinto movimento e adesione delle scuole.

Come si può notare: ci sono luci ma anche ombre. Va però dato atto della
voglia di uscire dalle secche di un dibattito solo sui principi (utile, ma
oggi blindato dai rapporti di forza parlamentari) e di misurarsi con le
questioni concrete della scuola di tutti i giorni: il curricolo, la
didattica, la dispersione, la valutazione, la professionalità, ecc.

Certo, esiste il rischio di un "fai da te" fuori controllo. E'
indispensabile coniugare la certezza di punti di riferimento nazionali,
l'intraprendenza delle scuole autonome, il sostegno del sistema degli enti
locali. Non dimentichiamo che molte Regioni stanno preparando le leggi
ordinarie sul sistema scolastico, perchè a ciò hanno diritto con la nuova
Legge Costituzionale n. 3 del 18-10-2001. Cosa scriveranno in queste leggi ?
Con chi si consulteranno ? Come coinvolgeranno le scuole ?

Potrebbe essere questa la strada per le riforme "sostenibili" ?
Sospensione-moratoria della legge-delega (oppure, cornice molto larga,
bipartisan, di principi guida-nazionali), tre-quattro anni di
sperimentazioni fortemente sostenute a livello regionale, costruzione
condivisa del quadro normativo di dettaglio, incremento delle risorse verso
la formazione con convergenza di Stato-Regioni-Enti locali.

Chi ci sta ?

(Giancarlo Cerini)

Stralcio dal Protocollo (bozza):

"La scuola trentina è stata ridisegnata con la nuova rete delle istituzioni
scolastiche a garanzia di un forte legame con il territorio. In
quest'ottica, legame con il territorio, va collocata la scelta generalizzata
dell'istituto comprensivo di scuola elementare e di scuola media...

... Organizzazione a articolazione del primo ciclo (scuola elementare e
scuola media) in bienni, con il terzo biennio (5^ elementare e 1^ media)
caratterizzato da un'organizzazione del sapere di tipo secondario per
realizzare la continuità educativa e didattica all'interno di un curricolo
unitario e verticale dell'istituto comprensivo...

...attuazione dei nuovi curricoli nel primo biennio della scuola elementare
a partire dall'a.s. 2002/03...

...contemporaneamente sono attivati i gruppi di lavoro per la scuola
elementare e media... che hanno il compito di predisporre entro la fine
dell'anno scolastico 2002/2003 gli indirizzi curricolari da sperimentare in
itinere..."

(sono stati riportati solo alcuni passi relativi alla scuola di base


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