DICHIARAZIONE DEGLI SCIENZIATI DEGLI ENTI PUBBLICI DI RICERCA
DICHIARAZIONE DEGLI SCIENZIATI DEGLI ENTI PUBBLICI DI RICERCA 17 Dicembre 2004 Gli scienziati degli Enti pubblici di ricerca si appellano al Paese ed al Parlamento per stigmatizzare un emendamento p...
DICHIARAZIONE DEGLI SCIENZIATI DEGLI ENTI PUBBLICI DI RICERCA
17 Dicembre 2004
Gli scienziati degli Enti pubblici di ricerca si appellano al Paese ed al Parlamento per stigmatizzare un emendamento posto nella legge finanziaria che sopprimerebbe il loro status professionale e di autonomia.
L'attuale Parlamento, con la legge N.145/2002, ha riconosciuto agli scienziati di tali Enti, in mancanza di una specifica legge che definisca il loro stato giuridico, lo status di "alte professionalità"del pubblico impiego, a cui è attribuito il diritto ad un autonomo contratto di lavoro.
Da allora ci sono state fortissime resistenze ad applicare la legge e manovre parlamentari svolte spesso in gran segreto, tese nuovamente a negare uno status specifico a tali scienziati. Due tentativi, posti surrettiziamente in provvedimenti omnibus, sono già avvenuti e sono stati sventati grazie alla sensibilità bipartisan del Parlamento. Un terzo è ora in atto, ancora volto a negare a questa categoria, numericamente debole ma qualitativamente tra le più strategiche per il Paese, quell'autonomia che la stessa Costituzione prevede.
Il tentativo è contenuto nell'emendamento alla legge finanziaria su cui è stata chiesta la fiducia, che sopprimerebbe quanto affermato dalla legge 145/2002.
Purtroppo contro tali metodi, che confliggono col dibattito democratico, non c'è difesa alcuna, e significano che non viene più percepita, e quindi collettivamente difesa, l'identità delle categorie intellettuali, così come invece avviene nel resto dell'Europa.
Da mesi i mezzi di comunicazione danno amplissimo spazio alla mancanza della dovuta attenzione per la ricerca in Italia, in particolare quella pubblica, seppur identificata spesso con la sola Università.
In una società che ormai concordemente afferma di dover e voler essere basata su professionalità sempre più elevate, con questo emendamento si vuole negare agli scienziati che operano fuori dalle Università -ove svolgono, a tempo pieno nella ricerca, lo stesso lavoro- persino il diritto di contrattare autonomamente le loro condizioni professionali ed economiche.
Oggi questi scienziati chiedono al Parlamento, al Governo ed al Paese:
- un voto bipartisan del Parlamento su un ordine del giorno che porti al mantenimento dei riconoscimenti della legge 145/2002;
- un disegno di legge urgente sugli elementi fondamentali di tale stato giuridico;
- un impegno del Governo a portare a compimento i corrispondenti atti entro la presente Legislatura.
Franco Pavese ed altre 473 adesioni (alle 18:00 del 17 Dicembre, dopo soli due giorni di raccolta, che continua -inviare a frpavesetin.it)