Dentro i dati internazionali/1: bene l'Italia anche grazie al meridione
La stampa nazionale si e' soffermata piu' sui dati Ocse-Pisa (competenze in matematica dei ragazzi di 15 anni) che su quelli Pirls-Icona (competenza in lettura di quelli di 9 anni).
Un'overdose di dati internazionali sull'istruzione ha inondato le
pagine dei nostri quotidiani nei giorni scorsi: quasi un lampo alla
ricerca della notizia d'effetto, poi, esaurita la ricerca del
sensazionale (asini in matematica, preparazione da terzo mondo, ecc.),
il silenzio e' calato di colpo, anche se l'istruzione merita
certamente una riflessione piu' attenta anche da parte dei "non
addetti ai lavori".
La stampa nazionale si e' soffermata piu' sui dati Ocse-Pisa
(competenze in matematica dei ragazzi di 15 anni) che su quelli
Pirls-Icona (competenza in lettura di quelli di 9 anni). I primi, non
molto confortanti, l'hanno fatta da padrone nelle prime pagine, mentre
i secondi, notevolmente positivi, sono stati un po' trascurati.
Eppure proprio questi ultimi dati meritano piu' di una considerazione
attenta, a cominciare dal fatto che - secondo la ricerca Pirls-Icona
(Indagine sulla COmprensione della lettura dei bambini di Nove Anni) -
la lettura (oggetto dell'indagine) consiste nell'"abilita' di capire
e usare quelle forme di linguaggio scritto richieste dalla societa'
e/o apprezzate dall'individuo".
Dall'indagine condotta in 40 Paesi (cinque anni erano 26 i Paesi
partecipanti), l'Italia e' risultata sesta, preceduta in Europa
solamente dal Lussemburgo.
Per l'Italia il campione ha riguardato quasi 4 mila alunni di quarta
elementare dell'eta' media di circa nove anni e mezzo.
Rispetto ai dati del 2001, l'Italia ha migliorato le sue performance,
grazie anche ai risultati del Sud e delle Isole pressoche' uguali a
quelli delle altre aree italiane dove il Centro e il Nord Est hanno
avuto, comunque, le risultanze migliori.