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Decreto scuola, via libera definitivo

Il voto alla Camera: 269 sì e 121 contrari. È legge il provvedimento che stanzia risorse per l’edilizia scolastica e per i commissari del concorsone, per gli alunni disabili delle paritarie e per l’assunzione di docenti della scuola dell’infanzia

26/05/2016
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Corriere della sera

A.De Gregorio

Sì definitivo dell’Aula della Camera al decreto legge Scuola. Con 268 voti a favore e 121 contrari (nove gli astenuti) viene dunque definitivamente raddoppiato il compenso per i commissari del concorso docenti 2016; slitta al 15 settembre la data dell’immissione in ruolo dei docenti; si destinano 12 milioni di euro al sostegno agli alunni disabili nelle scuole paritarie; e il «bonus cultura» viene esteso ai diciottenni in possesso di permesso di soggiorno in corso di validità. Due misure, queste ultime, che «daranno certamente un contributo al processo di integrazione, necessario se vogliamo realizzare una società inclusiva, senza barriere e rispettosa di ognuno», ha detto nell’Aula della Camera la deputata di Scelta Civica Valentina Vezzali.

«Verso la parità»

«Con il voto di oggi - ha sottolineato il sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi - la maggioranza e il governo fanno un altro passo verso la parità scolastica. Chi parla di scuole paritarie come scuole private senza inclusione entri in una scuola e apra gli occhi, come per esempio ho visto a Torino alla scuola del Cottolengo pochi giorni fa». Per Toccafondi, «quello che oggi è legge è un ulteriore riconoscimento della parità con un contributo 12 milioni per la disabilità nelle scuole paritarie. Una piccola ma significativa risposta dopo decenni di immobilismo».

Misura riparatrice

Etichettato come «misura riparatrice» della legge 107, approvata quasi un anno fa, il decreto (n. 62/2016), sottoposto a voto di fiducia il 12 maggio al Senato, ha suscitato qualche malumore: «Il decreto legge scuola è arrivato “blindato” alla Camera - ha dichiarato l’onorevole Elena Centemero - e pertanto immodificabile». L’esponente di FI si chiede cosa sarebbe successo se la riforma Buona Scuola fosse stata corretta prima di diventare legge: «Non avremmo avuto bisogno di un decreto scuola se la 107 fosse stata affrontata in maniera più riflessiva» ha affermato. Centemero ritiene «contraddittoria la scelta di ridurre i crediti formativi riconosciuti nel passaggio tra ITS e atenei, penalizzando quei percorsi formativi che si svolgono in stretto contatto col mondo dell’impresa, e la decisione di innalzare dal diploma alla laurea il livello di formazione necessario per l’accesso all’ordinamento professionale dei periti industriali». Bene, invece, l’intervento a favore dei docenti delle graduatorie di merito per le scuole dell’infanzia, «oggetto di una grave disparità trattamento nella legge 107». Promosso il contributo alle scuole paritarie per i ragazzi disabili e le assegnazioni provvisorie interprovinciali. «Mi chiedo però - conclude - a che punto siano le deleghe della Buona Scuola, come quelle sulla formazione iniziale e il sistema integrato 0-6 anni. E penso al piano straordinario di mobilità, in particolare per i docenti della fase B del piano di assunzioni».

Occasione persa

La Gilda degli insegnanti, in una nota dichiara invece che si è «bruciata un’occasione per correggere le gravi storture della legge 107/2015». «Il provvedimento non scalfisce gli aspetti più deleteri della riforma, ovvero chiamata diretta, ambiti territoriali e comitato di valutazione, che stanno producendo già pesanti effetti negativi - avverte Rino Di Meglio, il coordinatore nazionale -. E all’orizzonte si prospettano altre gravi ricadute sul regolare avvio del prossimo anno scolastico a causa dei ritardi nelle assegnazioni dei docenti alle classi. Nonostante i toni trionfalistici del Pd - conclude Di Meglio - riteniamo che il provvedimento approvato questa mattina non sia affatto risolutivo delle principali criticità della legge 107/2015 contro le quali proseguiamo la battaglia attraverso la raccolta delle firme per il referendum».

Il provvedimento

Il provvedimento oltre a raddoppiare i compensi per i commissari del concorso a cattedra (8 milioni in più per il 2016) stanzia ulteriori 64 milioni di euro (per il 2016), per proseguire il programma Scuole Belle (interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale degli edifici scolastici). Tra gli interventi più importanti, lo stanziamento, dal 2017, di 12 milioni di euro per il sostegno agli alunni disabili nelle scuole paritarie; l’assunzione di un certo numero di docenti di scuola dell’infanzia; la possibilità per i docenti neo-assunti di accedere alle operazioni di assegnazione provvisoria in deroga al blocco triennale; la proroga al 15 settembre 2016 del termine per le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente della scuola statale; il pagamento delle supplenze brevi entro il trentesimo giorno successivo all’ultimo giorno del mese di riferimento. È anche prevista la proroga (fino al 31 dicembre 2016), in alcune situazioni, degli appalti per i servizi di pulizia nelle scuole.

Formazione superiore

Altre disposizioni riguardano il sistema della formazione superiore e della ricerca. In particolare, il provvedimento finanzia con un contributo di 3 milioni di euro, a decorrere dal 2016, la scuola sperimentale di dottorato internazionale del Gran Sasso Science Institute (Gssi). Viene diminuito il limite minimo dei crediti formativi universitari da riconoscere, a conclusione dei percorsi realizzati dagli Its (Istituti tecnici superiori), agli studenti che intendono iscriversi a un corso universitario. Per i periti industriali si innalza il titolo di studio richiesto per l’accesso alla libera professione (dal diploma di istituto tecnico al diploma di laurea). Viene anche introdotta una nuova modalità di calcolo dell’Isee relativo ai nuclei familiari con componenti con disabilità o non autosufficienti.


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