Decreto scuola: aspettiamo il testo ufficiale
In queste ore i commenti e le prese di posizione si sprecano. Ma forse sarebbe bene leggere il testo ufficiale del provvedimento. Per intanto non mancano le perplessità.
R.P.
L’impressione che si ha, leggendo il lunghissimo comunicato del Ministero sul decreto scuola varato oggi dal Governo è che si sia scelta la strada di infilare nel provvedimento un bel po’ di temi e argomenti, per dare l’idea di un consistente pacchetto-scuola.
In questo modo sulla stampa quotidiana di domani 10 settembre intere pagine saranno dedicate al pacchetto e l’opinione pubblica avrà l’idea che davvero il Governo si sta impegnando sulla questione.
Ma, ad una prima analisi, inevitabilmente sommaria e superficiale del provvedimento, appare abbastanza chiaro che a fronte di disposizioni di sicuro interesse per famiglie e alunni, ci sono diverse dimenticanze oltre che alcune ipotesi di intervento che lasciano perplessi.
Nelle prossime ore entreremo più nel dettaglio, per ora incominciamo con le prime osservazioni che già stanno circolando nei forum e nei social network.
Intanto è chiaro che nel decreto non c’è nulla sulla questione di “Quota 96” mentre l'accenno al problema dei docenti inidonei sarà tutto da verificare quando sarà noto il testo definitivo del provvedimento.
Ciò che maggiormente colpisce, però, è l’estrema frantumazione della spesa(peraltro modesta).
Ci sono per esempio 10milioni di euro per l’aggiornamento: detto così si dovrebbe essere contenti, ma bisognerà aspettare di leggere il testo ufficiale del decreto per capire da dove verranno reperiti i fondi.
Se si tratta di fondi aggiuntivi può anche andar bene, anche se poi a conti fatti 10milioni suddivisi fra le 9mila istituzioni scolastiche vuol dire poco più di mille euro per ciascuna scuola.
Il sospetto, però, è che si possa trattare di risorse della legge 440 e quindi in tal caso non ci sarebbe nulla da festeggiare.
Un discorso analogo vale per i 15 milioni di euro per la lotta alla dispersione
mentre bisognerà capire un po’ meglio da dove arrivano i 3 milioni per i progetti didattici che dovrebbero servire a valorizzare la didattica museale.
Per non parlare poi della sbandierata assunzione di 57 dirigenti tecnici vincitori di un concorso avviato più di 5 anni fa.
Insomma per fare una valutazione seria del provvedimento è meglio aspettare il testo, potrebbero esserci molte sorprese e parecchia delusione.