Decreto Moratti-di Arturo Ghinelli
DECRETO MORATTI Secondo il decreto Moratti pubblicato sulla G.U. il 3 marzo anche alle medie cala il tempo scuola.Infatti fino ad oggi era di 30 ore per il tempo normale e di 36 per il tempo prolun...
DECRETO MORATTI
Secondo il decreto Moratti pubblicato sulla G.U. il 3 marzo anche alle medie cala il tempo scuola.Infatti fino ad oggi era di 30 ore per il tempo normale e di 36 per il tempo prolungato;dal prossimo anno invece sarà di 27 ore settimanali,con un calo di 99 ore.Dentro alle 27 ore dovranno trovare posto anche le due ore di religione cattolica e nelle 25 rimanenti bisognerà farci stare tutte le altre materie compresa una seconda lingua straniera,per far posto alla quale le ore di lingua straniera passeranno dalle attuali 3 ore(5 nel prolungato) a 1,40 settimanali sia per l'inglese che per l'altra lingua europea.Educazione Tecnica sarà ridotta ad un'ora ed accorpata a matematica,con buona pace degli insegnanti di questa disciplina che in men che non si dica diventeranno soprannumerari,termine tecnico che significa in eccesso,diventeranno cioè un peso ingombrante di cui liberarsi al più presto.Non c'è da meravigliarsi del resto perché sta avendo sempre più peso politico una lobby "riformista" che considera gli insegnanti come un intralcio al riformismo che avanza. L'accusa che viene mossa agli insegnanti è di resistere a qualsiasi riforma. L'accusa contiene una presunzione,non sono i "riformatori" a dover capire le ragioni del rifiuto delle loro ricette,ma gli insegnanti a dover "dimostrare" di non essere "conservatori",con un singolare rovesciamento dell'onere delle prove. I signori"riformatori"dicono che "bisognerebbe ridurre subito e di molto il numero degli insegnanti".Inoltre bisogna definire lo stato giuridico per via legislativa e non con la contrattazione sindacale,altrimenti i docenti continueranno a fare i furbi come in passato e avranno ancora una volta",come Bertoldo,la possibilità di scegliere l'albero più piccolo a cui essere impiccati".Dunque, in attesa della soluzione finale,gli insegnanti sono ridotti al silenzio dall'entrata in vigore del decreto?Non proprio, perché il decreto non è affatto definitivo.Lo sarà solo tra diciotto mesi,se riuscirà ad arrivarci prima di essere ritirato, come chiedono i sindacati confederali e che per questo hanno proclamato lo sciopero della scuola per l'intera giornata del 26 marzo.Chi ha detto che il decreto non è definitivo? Lo ha detto il ministro Moratti in persona al termine dell'intervista rilasciata al Corriere "Dialogo,dialogo,dialogo.Lo ripeto la riforma è flessibile,parte come sperimentazione,nel giro di 18 mesi vedremo le cose che funzionano e quelle che non funzionano"E non è solo una improvvisa apertura al dialogo affinché il movimento di opposizione alla riforma si plachi prima delle elezioni di giugno.Ma è proprio scritto sulla legge Moratti che, al quarto comma dell'art.1, recita esattamente così:"Ulteriori disposizioni,correttive e integrative dei decreti legislativi,possono essere adottate,con le stesse procedure,entro diciotto mesi dalla loro entrata in vigore".Perciò se fra 18 mesi nel decreto rimarranno cose che non funzionano sarà solo responsabilità degli insegnanti,che avranno dimostrato di "esser usi a ubbidir tacendo".A Modena non sarà così .Infatti i sindacati scuola CGIL,CISL,UIL offrono a tutti i lavoratori della scuola la possibilità di dire la loro durante le assemblee in orario di lavoro che nelle giornate di mercoledì 17 e di giovedì 18 interesseranno tutte le scuole della provincia.Inoltre la CGIL ha invitato il proprio segretario nazionale Enrico Panini,che per tutta la giornata di lunedì 15 sarà a Modena per ascoltare,nel pomeriggio le RSU, e la sera insegnanti e genitori insieme ad Albertina Soliani,presso l'aula magna del liceo Muratori in piazza Cittadella.
Arturo Ghinelli