Ddl Aprea: se ne riparla a settembre
Infondate le voci che parlano di voto in Commissione già nei prossimi giorni. E' anche probabile che la prossima settimana le Commissioni non si riuniscano neppure per consentire il dibatto in aula sulla spending review.
R.P.
Del ddl 953 sulle norme di autogoverno delle scuole si riparlerà, nella migliore delle ipotesi, a partire da settembre.
Le voci che si stanno susseguendo nel web di un possibile “colpo di mano” della maggioranza che sostiene il Governo per approvare il provvedimento già nei primi giorni della prossima settimana sono destituite di qualunque fondamento, e per diverse ragioni.
Intanto c’è il fatto che in Commissione non è stata ancora neppure letta la relazione illustrativa del relatore (in questo caso l’onorevole Emerenzio Barbieri).
Quindi, se anche il ddl venisse calendarizzato per la prossima settimana non sarebbe certamente possibile metterlo ai voti (il numero minimo di sedute per approvare un qualunque provvedimento di legge è di almeno tre-quattro sedute: una per la presentazione, una-due per la discussione e una per il voto).
Ma in questo caso, la questione è più complicata perché non è neppure detto che la prossima settimana i lavori delle Commissioni si svolgano regolarmente dal momento che tra lunedì e martedì dovrebbe esserci il voto di fiducia per la conversione in legge del decreto sulla spending review.
Da mercoledì la Camera chiuderà i battenti per la pausa estiva e allora anche la relazione illustrativa di Barbieri potrebbe essere rinviata a settembre.
E’ probabile che le preoccupazioni espresse in queste ore da Pierfelice Zazzera vadano lette in chiave squisitamente politica anche perché, come è consuetudine, il calendario dei lavori delle Commissioni viene ufficializzato solamente nella serata del venerdì per la settimana successiva.
Il deputato dell’IdV intende probabilmente dare voce e visibilità alle proteste dei movimenti e di quella parte del mondo sindacale che si sta opponendo all’approvazione del disegno di legge 953.
Provvedimento che tutti continuano a chiamare impropriamente “ddl Aprea” ma che, come è noto, si presenta ormai come un vero e proprio progetto, diverso da quello originario, su cui si è formata un’ampia maggioranza parlamentare (ma a settembre la situazione potrebbe anche essere diversa).