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Dazebao.org: Gelmini: a settembre in vacanza, aiutiamo il turismo.

La scuola? Chi se ne frega. Bavaglio agli insegnanti

25/05/2010
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Dazebao.org

di Alessandro Cardulli

ROMA - Troppo buono Bersani, il segretario del Pd che ha definito il ministro Maria Stella Gelmini una rompicoglioni” suscitando le ire delle verginelle del Pdl i cui esponenti, come è noto sono dei fini linguisti, tutti soci della Accademia della Crusca sulle cui guance si diffonde rossore al solo sentir pronunciare parole del gergo comune. Loro, abituati al gentil parlare, non solo hanno messo sotto accusa Bersani per questa parola ma anche perché hanno offeso la dignità di una donna, essendo il ministro Gelmini una persona di sesso femminile.

Ma che bravi! E pensare che Berlusconi un giorno ha definito “ coglioni” tutti quelli che votano per la sinistra e quanto alle donne, beh lasciamo perdere, fra escort, massaggi, veline, teneri appellativi tipo papi, se ne potrebbe dire delle belle. Allora lasciamo da parte l’argomento “ coglioni.” La Gelmini una ne fa , una ne pensa. Un senatore del Pdl, un tal Giorgio Rosario Costa, un commercialista pugliese,uno specializzato in presenzialismo in Commissioni. Fa parte di tanti oganismi, ma nessuno che si occupi di scuola. Il commercialista ha avanzato una proposta di legge per spostare l’inizio dell’anno scolastico al 30 settembre, in modo da favorire il turismo. Subito a Maria Stella si sono accese le lampadine, non diciamo mentali,rimaniamo sul generico ed ha dato, come ministro che si dovrebbe occupare di far funzionare al meglio la scuola, il via libera. Ha detto che lei è “ aperta”, termine pericoloso, perché in questo modo si aiutano le famiglie. Se dicesse in che senso e come si porta aiuto alle famiglie gliene saremmo grati. Anche perché, come a tutti è noto, a settembre si torna a lavorare. Le vacanze per chi può, sono finite.

Più importante il turismo che lo studio

Anche il ministro batte il tasto del turismo che è una importante voce dell’economia del paese. La scuola dovrebbe servire alla formazione dei giovani, l’importanza dello studio, della cultura. Chi se ne frega, di fronte ai bisogni del turismo. Non è un caso che una associazione delle aziende di questo settore batta le mani al ministro donna Ma perfino una parlamentare leghista le ricorda che i giorni di scuola, come indica l’Unione europea, devono essere perlomeno duecento. Ma alla nostra interessa il turismo non la formazione dei giovani. In fondo deve aver pensato Maria Stella siamo in periodo di crisi : se si mandano tutti in vacanza, se i giovani vanno al mare, se le famiglie portano i bambini in spiaggia magari per mangiare un gelato, si incrementa il turismo. Le aule scolastiche possono attendere.In fondo, come si dice,il latino si può imparare anche a ottanta anni. Le associazioni dei genitori hanno già risposto per le rime al ministro. Il segretario del Sindacato della conoscenza Cgil, Mimmo Pantaleo, anche lui troppo buono, dice che si tratta di una proposta “ stravagante”, “ non se ne capisce il senso”. Il senso, nel caso,è quello che diceva Bersani. Ma Pantaleo avanza anche un’altra ipotesi: che la Gelmini visto il caos che con i suoi provvedimenti è riuscita a creare in particolare a livello di scuole primarie e superiori cerchi di prendere tempo per evitare un totale disastro se la riapertura avvenisse nei tempi stabiliti.

Il ministro torni a scuola a studiare la Costituzione

Andando per caso a sfogliare nella attività della Gelmini abbiamo trovato un’altra “perla” che ci era sfuggita. Qualche giorno fa il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Emilia-Romagna ha inviato una circolare riservata al corpo docente dove, fra l’altro, si invitavano i lavoratori e le lavoratrici della scuola “ a non esprimere posizioni critiche a mezzo stampa” sulle politiche del governo. La Maria Stella non si faceva prendere in contropiede e subito, con tono da ultrà berlusconiana, esprimeva il pieno consenso del ministero al bavaglio che il direttore dell’Ufficio scuola emiliano vuol mettere agli insegnanti sulla scia di quello che si vuole imporre ai giornalisti con la legge sulle intercettazioni. “ E’ lecito ( sic)avere qualsiasi opinione ed esprimerla mei luoghi deputati al confronto e al dibattito. Quello che non è consentito è usare il mondo dell’istruzione per fini di propaganda politica che nulla hanno a che vedere con i compiti della scuola. Chi desidera fare politica si candidi alle elezioni e non strumentalizzi le istituzioni”. Se ci è consentito non solo è “ rompicoglioni” ma anche ignorante, nel senso che ignora la Costituzione repubblicana. Le ricordiamo l’articolo 21 che cita: “ Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con le parole, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Se ci consente, come dice l suo capo, un consiglio: appena riaprono le scuole, meglio prima che dopo, torni nei banchi a studiare. In futuro eviterà brutte figure.


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