FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3881560
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Dalle parole ai fatti! E il 6 maggio è il giorno opportuno per dimostrarlo con una partecipazione massiccia allo sciopero

Dalle parole ai fatti! E il 6 maggio è il giorno opportuno per dimostrarlo con una partecipazione massiccia allo sciopero

Ancora un'esortazione al personale della scuola a svuotare le aule.

05/05/2011
Decrease text size Increase text size

Aetnanet
di Pasquale Almirante

Quante volte si è detto di passare dalle parole ai fatti? Ebbene il 6 maggio è un momento importante per passare ai fatti, quelli tangibili e documentabili, senza mistificazioni e imbrogli perchè la conta delle scuole chiuse è facile. Né si può continuare a sostenere che tutte le colpe sono dei sindacati se poi non si dà sostegno al sindacato stesso quando chiama alla lotta. Giorno 6 maggio credo sia un appuntamento “epocale”, per usare un termine caro a questo governo, perchè se lo sciopero indetto dalla Flc non dovesse avere quella percentuale di partecipazione che si spera, significa autorizzare il Miur e il ministro della istruzione a dire che le politiche che sta adottando sono gradite alla maggioranza dei docenti, a cominciare dai tagli alle ore e alle cattedre, e finire con la tragedia dei precari la cui unica colpa è quella di avere creduto alle promesse della stabilizzazione.

Dalla parole ai fatti significa pure rispondere in maniera forte, col dato tangibile di un'alta partecipazione, al Governo che agisce, lui si, coi fatti, senza porsi problemi e dubbi, scrupoli o crisi di coscienza. Anzi procede senza tentennamenti e per suffragare le sue posizioni accusa di tutte le colpe possibili la scuola pubblica e gli insegnanti. Se il 100% dei docenti e degli Ata scendesse in piazza, facendo sciopero e chiudendo le scuole, nessuno mai potrebbe sostenere che i docenti sono bighelloni e ruffiani o che a scioperare è solo la solita minoranza chiassosa e comunista adusa per principio a non gradire le scelte ministeriali. Per questo credo che sbaglino quelle organizzazioni sindacali che cercano il famoso dialogo col governo, quando il bisturi invece viene inciso proprio sulle carni dei lavoratori della scuola, senza se e senza ma; e sbagliano altri sindacati ancora a non portare la lotta unitaria e comune, cercando altre strade. In un momento politico come questo diventa quasi masochistico polverizzare le spinte della protesta, o attendere l'esito delle scelte governative sulla scuola dalla finestra del disimpegno o del solito proclama di promesse smentito subito dopo dai fatti. Se lo sciopero del 6 maggio indetto dalla Flc non supera il 50% di adesione da parte dei lavoratori della istruzione, tutti, ma proprio tutti, dal Governo al Miur, sono autorizzati a sostenere che i professori sono soddisfatti dei tagli, della riforma, del blocco degli scatti, del mancato rinnovo del contratto, della precarizzazione della scuola e pure del successivo probabile passo di implementare, come ormai pare stia avvenendo anche in Lazio, il cosiddetto modello Lombardia. Se i lavoratori della scuola accettano tutto questo allora non è il caso di scendere in piazza e scioperare.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL