Dal forum di Londra
Dopo il forum La scuola non è in vendita L'appiattimento dei diversi sistemi nazionali provocato dal mercato. E la convocazione di una giornata europea per l'istruzione pubblica. I risultati dei s...
Dopo il forum
La scuola non è in vendita
L'appiattimento dei diversi sistemi nazionali provocato dal mercato. E la convocazione di una giornata europea per l'istruzione pubblica. I risultati dei seminari sull'educazione al Forum sociale di Londra
da Londra
Vittorio Cogliati Dezza
Responsabile scuola e formazione di Legambiente
18 ottobre 2004
da https://www.lanuovaecologia.it/
Quattro seminari ufficiali, due workshop. E un'attenzione generale intorno alle politiche dell'istruzione certamente più alta che non in passato. E' stato certamente un passo in avanti, rispetto alle edizioni di Firenze e Parigi, quello che si è compiuto al Forum sociale di Londra sul terreno della questione educativa. Ma la quantità degli incontri dedicati a questo tema, che segna non soltanto in Italia un passaggio cruciale nell'opposizione al neoliberismo, non è l'unico dato positivo con cui si esce da questi tre giorni di lavori.
Un altro riguarda il fatto che i rappresentanti di diverse organizzazioni provenienti un po' da tutta Europa, dalla Grecia alla Germania, hanno lavorato per la prima volta insieme. Fino a condividere su diversi punti la propria analisi senza cadere nelle polemiche, spesso sterili, che avevano guastato gli incontri parigini. Alla fine il dato comune che è venuto alla luce riguarda proprio il rischio, sempre più forte, che il mercato appiattisca l'identità della scuola europea. Omologando i sistemi di istruzione dei diversi paesi, storicamente molto diversificati, sotto il modello unico dell'istruzione in vendita.
Un fenomeno che sta intaccando, come raccontano i delegati, persino l'istruzione pubblica francese. E che in Inghilterra ha già portato a casi limite come la vendita di strutture scolastiche o l'invenzione di veri e propri prodotti formativi (come i corsi di recupero) da mettere sul mercato a disposizione degli studenti e soprattutto delle loro famiglie.
Certo, sono ancora molti i punti che rimangono fuori dalla discussione, a tratti ripetitiva, di Londra. Come l'intero ragionamento, che pure riguarda da vicino la qualità della scuola, sui modelli pedagogici, la trasmissione dei saperi, il protagonismo dei ragazzi. Tutte questioni intorno alle quali il movimento è chiamato a discutere e ad elaborare un proprio punto di vista magari attraverso delle sessioni di lavoro più approfondite.
Intanto i delegati si sono lasciati con una nuova scadenza: la giornata europea di mobilitazione per la scuola pubblica che dovrebbe tenersi a febbraio (ma sulla data deciderà l'assemblea convocata per il prossimo 12 dicembre) con tanto di cortei, feste e assemblee in contemporanea nei diversi paesi. Ma dal dibattito sembra aprirsi anche la prospettiva di lanciare un forum europeo sull'educazione. Durante il quale la complessità delle questioni che rigurdano l'istruzione pubblica, compresa la qualità del metodo, possa finalmente essere portata alla luce."