da KwScuola-Ridateci il voto in condotta
Mercoledì, 12 Dicembre 2001 "Ridateci il voto in condotta" Le famiglie e gli studenti chiedono meno materie di studio e vogliono contare di più nella scuola, mentre i docenti sentono il bisogn...
Mercoledì, 12 Dicembre 2001
"Ridateci il voto in condotta"
Le famiglie e gli studenti chiedono meno materie di studio e vogliono contare di più nella scuola, mentre i docenti sentono il bisogno di insegnare meglio. po' da tutti, poi, viene chiesto a gran voce il ripristino del voto in condotta: lo chiede il 97 per cento dei genitori, il 94 degli insegnanti e l'#3989; degli studenti. Nel complesso la scuola attuale è promossa dalla maggioranza degli intervistati, con un voto di 7,5 su 10.
Sono queste alcune delle indicazioni che emergono dall'indagine realizzata dall'Istat, che ha inviato 8.000 questionari a tre campioni di 3.445 docenti, 1.791 studenti e 4.071 genitori per affiancare il lavoro della commissione ministeriale sulla riforma dei cicli scolastici guidata dal pedagogista Giuseppe Bertagna.
Dalle risposte emergerebbe un giudizio sostanzialmente positivo su vari punti del documento di riforma. Riscuote un alto consenso, ad esempio, la proposta di diploma a 18 anni: lo chiede il 71 per cento dei docenti. Inoltre, sottolinea il ministero dell'Istruzione, "solo il 19 per cento degli insegnanti, il 18 degli studenti e il 20 dei genitori condivide l'ipotesi di una scuola di base unica di 7 anni, mentre la maggioranza chiede il mantenimento della scuola primaria e media. E ancora: la proposta Bertagna di una scuola secondaria superiore della durata di 4 anni, più un ultimo anno in cogestione con l'università (per colmare le eventuali lacune di preparazione delle matricole), è promossa dal 55 per cento dei docenti. Non solo. Il comportamento e la responsabilità degli studenti - emerge dall'indagine - deve essere oggetto di valutazione scolastica per il 97 per cento dei genitori, il 94 dei docenti e l'#3989; degli studenti. La maggioranza chiede inoltre che la condotta conti anche ai fini di un'eventuale bocciatura (59 per cento docenti; 62 studenti; 65 genitori). Tante anche le richieste per una riduzione delle materie in classe: è di questa opinione il 53per cento dei docenti, il 59 dei genitori e il 56 degli studenti. L'Istat ha anche raccolto l'appello che viene dai genitori: il 52 per cento chiede di poter contare di più nella scelta dei programmi di studio e degli orari.
Secondo il ministero, uno dei punti "più interessanti" della ricerca Istat è inoltre, "l'insoddifazione di docenti e studenti per i metodi di insegnamento: ai ragazzi non piace come vengono condotte le lezioni, tanto che solo il 18 per cento pone tale fattore tra le cose che piacciono a scuola". Ma anche gli insegnanti, sottolinea il ministero, "avvertono questa inadeguatezza, visto che soltanto il 41 per cento è contento della sua metodologia didattica e il 54 chiede nuova formazione metodologica e didattica".
L'indagine riserva pure delle sorprese, smentendo alcuni luoghi comuni: i docenti (78 per cento), rileva il ministero, non sono affatto demotivati e se potessero cambiare mestiere tornerebbero tra i banchi di scuola. Anche gli studenti (79 per cento) confermano la validità della scelta dell'istituto che frequentano. Genitori, studenti e docenti danno, infine, un voto più che sufficiente all'attuale scuola italiana: 7.5 punti su un totale di 10.