Covid, da domani a casa uno studente su tre, il Moige lancia l'allarme: "Finiti congedi e ferie". Bonetti: "Ci stiamo lavorando"
Il timore è che i costi ulteriori di questa pandemia ricadano sulle famiglie già allo stremo. Il governo: già nel primo provvedimento strumenti per i lavoratori con figli minori, con effetto retroattivo
Oltre 3 milioni di studenti da domani, primo marzo, seguiranno le lezioni da casa: 800 mila della scuola d'infanzia e primaria; quasi mezzo milione delle medie; 1 milione e 800 mila delle superiori. A fare i conti è "Tuttoscuola", che calcola che uno su tre degli 8,5 milioni di iscritti resterà a casa.
Chiudere le scuole, senza considerare le ricadute economiche sulle famiglie e psicosociali sui ragazzi, potrebbe rivelarsi un boomerang sull'intero sistema Paese. Antonio Affinita, direttore del Moige, il Movimento italiano dei genitori, evidenzia il grave problema di quella schiera di genitori che non possono lavorare in smartworking perché la loro professione richiede la presenza ma che hanno finito i congedi parentali e le ferie per stare a casa coi figli. "È necessaria una riflessione più acuta, più profonda che vada al di là delle problematiche sanitarie della chiusura delle scuole. Serve ampliare la riflessione sulle conseguenze didattiche, pedagogiche, sociali ed economiche e c'è un allarme che giunge al Moige: i genitori non hanno più congedi e neanche ferie per poter stare a casa con i loro figli minori".
"La situazione si fa critica - spiega Affinita - per coloro che hanno un lavoro obbligatoriamente da svolgere in presenza ed hanno esaurito congedi, ferie e quant'altro permetteva loro di stare a casa con i figli. È quindi necessario reintegrare il congedo retribuito integrale. Non si può scaricare sulle famiglie i costi e le conseguenze di questa pandemia. Il governo e le istituzioni tutte devono tener conto di questa situazione e trovare una soluzione che comprenda sia l'aspetto epidemiologico, la tutela della salute di tutti, che quello sociale e economico delle famiglie che sono decisamente in difficoltà".
Il governo sta cercando una soluzione a questo problema, fa sapere Elena Bonetti a ministra per le Pari opportunità e la famiglia. "Siamo già al lavoro per reintrodurre strumenti come i congedi parentali retribuiti e estesi per età, anche per figli con più di 14 anni. Poi c'è lo smart working per i genitori, ormai come diritto, e altre situazioni particolari come quelle rappresentate dai genitori attivi con partita Iva. Il governo è pronto ma servono indicazioni sui colori delle regioni e per le chiusure" ha spiegato Bonetti parlando a SkyTg 24. "Tutti questi provvedimenti - ha aggiunto - saranno inseriti nel primo documento in uscita e avranno modalità reotroattiva, con lo stesso schema della prima fase delle chiusure. Su questo il Mef sta lavorando e non abbiamo al momento una data precisa" per l'entrata in vigore delle norme.