Così muore l'educazione degli adulti
Un’imponente folla di esclusi. Sono gli adulti che da troppo tempo sono fuori dal sistema formativo, vittime designate dei tagli e degli esuberi nelle imprese italiane.
WALTER PASSERINI
Un’imponente folla di esclusi. Sono gli adulti che da troppo tempo sono fuori dal sistema formativo, vittime designate dei tagli e degli esuberi nelle imprese italiane. La formazione permanente e quella continua nella popolazione tra 24 e 65 anni si ferma in Italia a quota 6%, contro una media europea del 9% rispetto all'obiettivo del 15% indicato dalla strategia Europa 2020. Le risorse della legge 440 si sono dimezzate. L’educazione degli adulti è passata dai 16 milioni di euro del 2009 ai 4,4 milioni del 2011: una marginalità assoluta. Eppure, insieme alle politiche per la crescita e per un nuovo sviluppo serve la formazione del capitale umano in età avanzata. Invece, la formazione degli adulti langue. Non ci sono più scuole serali o università serali. Le stesse 150 ore, che avevano rappresentato la più straordinaria stagione di educazione degli adulti, sono finite nel dimenticatoio e non esercitano più alcuna spinta educativa e produttiva. Le scuole come centri territoriali del sapere, aperte di giorno e di sera per iniziative formative ad ampio raggio, sono scomparse. A quando una campagna di rilancio dell’educazione degli adulti e per la riapertura dei corsi di istruzione serali?
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