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Così a Napoli difenderemo i servizi

Intervento Enrico Panini*

02/09/2012
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l'Unità

lI Comuni hanno bisogno di avere dal Governo più risorse a disposizione per poter fronteggiare la crisi, essere facilitatori di lavoro e occupazione, garantire servizi irrinunciabili che non possono essere semplicemente delegati al mercato, rispondere ai bisogni di un numero crescente di persone che questa crisi spinge progressivamente verso la povertà. Il sostegno alle politiche nel territorio sono parte essenziale di una strategia per lo sviluppo che è fondamentale. E non è pensabile che tutta la discussione sugli Enti locali si limiti a denunciare l'esistenza di sprechi, più o meno fondati. Anche qui, il rigore se non si accompagna a politiche di crescita non ci porta da nessuna parte, come purtroppo dimostra il perdurare della crisi. Il Comune di Napoli, con l'Anci, è in prima fila per rivendicare una svolta vera nelle politiche del Governo, una scelta di campo a favore del territorio e dello sviluppo. Non solo, una scelta a sostegno dell'autonomia dei Comuni che, come recita l'art. 5 della Costituzione, svolgono una funzione fondamentale. Questo è il tema di fondo. A partire dalla considerazione appena svolta il Sindaco e la Giunta di Napoli intendono esercitare l'osservanza della Costituzione italiana come un riferimento ineludibile della loro azione. In questo quadro abbiamo approvato una delibera che consente a tutte le sezioni di scuola dell'infanzia comunale e a tutte le sezioni di asili nido di riaprire i battenti con l'inizio dell'anno scolastico nominando tutte le insegnanti necessarie a garantire il rispetto delle leggi e la qualità della nostra scuola. Dentro ai vincoli della finanza pubblica abbiamo deciso di decidere e di difendere prerogative che la Costituzione affida ai Comuni sul versante dei servizi e dell'educazione. Abbiamo scelto di difendere la “prima scuola” delle bambini e dei bambini, che è un presidio fondamentale per evitare che tanti di loro ingrossino le cifre della dispersione scolastica e sociale. La nostra decisione ha respiro europeo, perché è l'Unione Europea che rivendica la necessità di aumentare i servizi per l'infanzia e di impegnarsi maggiormente per il successo dei bambini nella vita. È coerente con il Piano Sud del Ministro Barca che sceglie di investire sulla scuola intesa come una risorsa fondamentale per la crescita. La delibera approvata è rigorosissima, oltre che sui principi, anche sul versante dei riferimenti giuridico-normativo. Non a caso il riferimento è a numerosi pareri della Corte dei Conti che salvaguardano l'autonomia dei Comuni in merito alle scelte da compiere rispetto alla riduzione della spesa e che individuano con chiarezza assoluta la specificità di funzioni considerate “infungibili”, riconoscendo loro - anche in una condizione di pesante difficoltà di bilancio - un profilo diverso dalle spese ordinarie. E che la scuola pubblica abbia caratteristiche di infungibilità per un Comune a noi pare questione neanche da discutere. E non è pensabile, sul versante generale e normativo, la banale constatazione che alcune funzioni possono esercitarle anche soggetti privati. Perché questo non può negare l'esistenza di un forte ruolo pubblico che la nostra Costituzione ci affida. Infine, richiamarsi all'obbedienza alla Costituzione significa anche saper scegliere. Il Comune di Napoli ha scelto di stare dalla parte delle bambine e dei bambini senza demagogia e senza alcuna intenzione di aprire una stagione della spesa facile. Per questo, nella delibera stessa, abbiamo previsto che quanto verrà speso in termini di personale per garantire il funzionamento di asili nido e scuole comunali sarà recuperato - in pari misura - intervenendo su altri versanti. Insomma, abbiamo deciso di esercitare, con autorevolezza e rigore, la nostra autonomia e di salvaguardare diritti costituzionalmente tutelati. Mi auguro che tanti altri comuni, che come noi vivono il dramma di bilanci messi in crisi da una lunga stagione di tagli, si incamminino sulla stessa strada. Insieme potremmo dare, così, anche un esempio concreto di buona politica, quella che si assume la responsabilità di decidere per applicare la Costituzione e difendere diritti, lavoro, sviluppo.

*Assessore al lavoro e allo sviluppo del Comune di Napoli


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