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Corrierer-Tempo pieno a scuola Pari opportunità per tutti

Tempo pieno a scuola Pari opportunità per tutti Qualcuno ha raccontato a Morganti una strana storia. Un insegnante non corregge i quaderni del bambino, quindi, dato che il bambino frequent...

26/03/2004
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Corriere della sera

Tempo pieno a scuola Pari opportunità per tutti

Qualcuno ha raccontato a Morganti una strana storia. Un insegnante non corregge i quaderni del bambino, quindi, dato che il bambino frequenta il tempo pieno, non è l'insegnante ad essere inadempiente, bensì sarebbe il tempo pieno a dimostrarsi inutile. Sinceramente non capisco la logica. Sono restato imbarazzato perché lo conosco come una persona che si esprime a ragion veduta. Negli ultimi mesi mi è capitato di partecipare a innumerevoli assemblee lungo l'Italia, assieme a colleghi della maggioranza e ad esponenti del governo, con la presenza di sindacati confederali e non, di associazioni professionali e di amministratori locali. Non mi è sembrato di riscontrare nelle preoccupazioni da tutti esposte uno stato di allucinazione collettiva, così come non ho visto nei 40 mila cittadini andati in piazza Duomo un sabato pomeriggio delle persone plagiate dal centrosinistra. Caro Morganti, il tempo pieno, nel corso degli anni e per merito di tutti gli operatori scolastici, si è rivelato uno straordinario strumento, capace di offrire pari opportunità educative e didattiche a tutti i bambini, indipendentemente dalle condizioni sociali e dalle capacità individuali. L'autonomia scolastica ha ulteriormente aumentato le potenzialità d'azione della scuola come agenzia educativa in relazione con il territorio ed i suoi servizi. Per questo, fino ad ora, la scuola elementare italiana ha costituito, in Europa, un'esperienza di eccellenza. Ciò che gli insegnanti e i genitori italiani sentono venir meno è proprio la funzione della scuola come impresa cognitiva: la sua riduzione ad azienda fornitrice di prestazioni a richiesta, non solo gli sottrae questa funzione ma fa considerare il suo bilancio, dal Tremonti di turno, come un costo e non come un investimento. Gli stessi colleghi della maggioranza, dietro alla definizione di queste preoccupazioni come "menzogne", nascondono l'imbarazzo di chi sta destrutturando un'articolazione del patto sociale senza avere un'alternativa praticabile.
*Senatore dei Verdi
Segretario Commissione Istruzione


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