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Corriere-Vertice Moratti-Letta per scegliere le scuole

Vertice Moratti-Letta per scegliere le scuole La riforma verrà sperimentata solo in pochissime unità. Il ministero: l'importante è partire ROMA - Martedì il ministro Moratti vedrà il sott...

04/08/2002
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Corriere della sera

Vertice Moratti-Letta per scegliere le scuole

La riforma verrà sperimentata solo in pochissime unità. Il ministero: l'importante è partire

ROMA - Martedì il ministro Moratti vedrà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Durante l'incontro tradurranno in un'ipotesi concreta la linea del governo sulla sperimentazione della riforma della scuola: "limitata e contenuta soltanto a qualche unità, geograficamente distribuita, che possa costituire un test utile ai fini della riforma". Poi il ministro tornerà a viale Trastevere per dare ai suoi collaboratori gli input necessari alla stesura del decreto. Dopo l'ultima riunione del governo, che ha archiviato l'ipotesi di una sperimentazione diffusa della riforma bloccata in Parlamento su cui contava la Moratti, il clima non si è ancora rasserenato. Il ministro dell'Istruzione resta al centro di critiche da parte di forze politiche, anche della maggioranza, e sindacati. E, almeno per ora, non replica. L'importante, fanno notare i suoi collaboratori, è che la sperimentazione parta. Ed aggiungono che cifre e percentuali non sono importanti quanto il fatto che il test vada a buon fine, nell'interesse della scuola e delle famiglie. Ma non c'è dubbio che per il ministro questo è uno dei passaggi più difficili. "La collaborazione con Letta - fa notare Beniamino Brocca, responsabile scuola dell'Udc - è l'elemento politico di maggior spicco. Non era mai accaduto nella storia della Repubblica che per l'emissione di una procedura, la realizzazione di un'iniziativa o l'avvio di un atto il ministro competente dovesse svolgere queste funzioni con la collaborazione di un sottosegretario della Presidenza del Consiglio". "E' il segno - continua Brocca - che il governo vuole esser rassicurato sull'attuazione dell'indirizzo espresso". Per il responsabile cultura della Margherita, Enzo Carra, "il ministro dell'istruzione è finita dietro la lavagna". "Sulla scuola il governo aveva promesso una riforma come quella Gentile - osserva Carra, alludendo ai problemi finanziari in cui è incappata più di una volta il ministro - e scopriamo che non ha nemmeno i soldi per i quaderni. Adesso vogliamo sapere quale sarà l'interlocutore su un tema tanto importante alla vigilia della riapertura delle scuole".
Il segretario nazionale della Cgil scuola, Enrico Panini, punta l'indice sull'altra sperimentazione della riforma, quella sulla formazione professionale, ancora indenne. "Mentre aumentano le contraddizioni con questa sorta di sperimentazione-pasticcio - avverte Panini -, nessuno sa cosa accadrà a settembre nelle scuole superiori in conseguenza dei protocolli firmati dal ministero con diverse regioni che, in contrasto con la legge vigente sull'obbligo scolastico, consentono di assolvere l'obbligo nella formazione professionale". " Ha infine prevalso il buon senso - è la conclusione del segretario generale della Cisl Scuola, Daniela Colturani -. Una sperimentazione limitata sia numericamente che geograficamente permetterà sicuramente una migliore valutazione degli esiti". Come dire, un test di mille, duemila scuole senza adeguata preparazione, a parte le considerazioni istituzionali, avrebbe potuto finire nel caos, bocciando così la riforma.


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