Corriere-Università-La riforma Berlinguer, l'Europa e gli equivoci del "3?2"

UNIVERSITÀ
La riforma Berlinguer, l'Europa e gli equivoci del "3?2"
Luciano Canfora ( Corriere , 12 marzo) da tempo fa coincidere la sua fiera opposizione alla riforma universitaria con una sua personale guerra a Berlinguer, additato come il diabolico inventore del 3?2. Del perverso disegno sarei stato l'esecutore per sole ragioni di "serenità della coalizione" (attribuendomi col virgolettato pensieri mai espressi). Per arcane ragioni anche l'attuale governo subirebbe i "pasdaran berlingueriani". In realtà il 3?2 non nasce come estemporanea trovata di nessuno ma è il punto di arrivo di un lungo dibattito europeo, al quale Berlinguer aveva dato autorevoli contributi, culminato nella dichiarazione di Bologna, da me sottoscritta per l'Italia nel 1999. Ventotto Stati europei nell'occasione si impegnarono ad armonizzare i rispettivi sistemi universitari secondo quella formula, per consentire la comparabilità dei titoli e agevolare così la circolazione di studenti e laureati. Con il pronto recepimento in Italia della nuova architettura, su mia proposta, furono poi introdotte altre rilevanti novità, che però stentano a decollare (regolamentazione degli accessi, in Italia ancora liberi per retaggio sessantottino, creazione di un sistema di valutazione, definizione delle procedure per l'individuazione degli sbocchi professionali delle due lauree). Sarebbe oggi utile dibattere più che sull'astratto 3?2 su questioni concrete come i contenuti della laurea magistrale (sacrosante sul punto le preoccupazioni di Canfora) e le vistose distorsioni della riforma in sede applicativa (penso alla spaventosa moltiplicazione dei corsi di laurea e alla distribuzione dei "crediti" alle singole discipline, troppo spesso funzionali a sole logiche di potere accademico). Ortensio Zecchino
ex ministro dell'Università
e della Ricerca scientifica e tecnologica
L'ex ministro Zecchino, ora professore nella "Libera università" di Casamassima (provincia di Bari), prosegue la sua opera di esegeta della deprimente riforma lanciata dal suo predecessore, in relazione al quale adopera il termine "diabolico", estraneo però al mio lessico. Dopo aver "riformato" una istituzione bisognerebbe viverci, anche perché - come suona il motto della "Libera Università" di Casamassima - Leges sine moribus vanae . Ripeto dunque quello che da anni è ben noto: nei Paesi non demagogici il ciclo "triennale" NON dà come esito il ruolo (e la responsabilità) di dottore in qualcosa. È lì l'equivoco tutto italiano del nostro italico "3?2": le nozze coi fichi secchi. Come non chiedersi perché a Medicina questo comico ircocervo non ha mai decollato?
Luciano Canfora