Corriere-Un modello vecchio, a rischio la qualità
Un modello vecchio, a rischio la qualità Ci saranno solo ore passate a scuola oppure materie, lezioni, "stoffa" e non soltanto paglia riempitiva? Sarà, insomma, un vero tempo pieno, come ...
Un modello vecchio, a rischio la qualità
Ci saranno solo ore passate a scuola oppure materie, lezioni, "stoffa" e non soltanto paglia riempitiva? Sarà, insomma, un vero tempo pieno, come eravamo abituati a intenderlo o sarà, invece un doposcuola ribattezzato? Premesso, naturalmente, che un doposcuola è meglio di niente, nel senso che alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, con nonni lontani e parenti indaffarati, risolve il problema della custodia pomeridiana dei bambini, tornare a questa vecchia e in parte superata formula scolastica, sia pure rinominata e un po' rimessa a nuovo, sarebbe una poco auspicabile marcia indietro.
I genitori in queste ultime settimane hanno protestato e protestano proprio perché c'è il rischio che il tempo pieno risulti in realtà piuttosto vuoto di vera didattica, riempito di materie secondarie, "pomeridiane", appunto, e facoltative. Il che, come è noto, lo condannerebbe a morte, nel senso che gli toglierebbe ragione d'essere oltre che seguito. Significherebbe un impoverimento per la scuola, un impoverimento, oltretutto, a due, tre, quattro diverse velocità, poiché l'istituto benestante del centro, magari supportato da contributi più o meno generosi delle famiglie, offrirà lezioni pomeridiane più forti, più "ricche" e più interessanti di quanto potrà fare un meno fortunato istituto di un quartiere periferico.
Anche per questo protestano i genitori, almeno quelli che hanno colto - cosa non facilissima - ciò che potrebbe nascondersi tra le pieghe di queste nuove 40 ore, garantite come quantità ma non necessariamente come qualità. Alla maggioranza dei padri e delle madri della politica molto probabilmente importa poco: certamente però sta loro a cuore l'educazione e la formazione dei figli; né sanno farsi una ragione del perché debba venire smantellato un sistema che, una volta tanto, sembrava funzionare bene.
Forse, questo è vero, i genitori e anche gli insegnanti che ora manifestano il loro dissenso si sono svegliati un po' troppo tardi. Se si fossero mossi subito è possibile che oggi non saremmo a questo punto. Presumibilmente, infatti, il ministro avrebbe preso in considerazione il loro punto di vista, anche perché non è logico pensare che la intelligente signora Moratti abbia sul serio qualcosa contro un tempo pieno compiuto e ricco, preferendogli un doposcuola povero e antico, buono per parcheggiare i bambini, farli giocare e studiare: ma la scuola, si sa, anche quella delle ore pomeridiane, dovrebbe essere un'altra cosa.
Isabella Bossi Fedrigotti